La finanza italiana segue quella internazionale e l’altalena non ha tregua, con ritmi insoliti per questa fase, che dovrebbe essere tranquilla, oso dire dormiente: la spiegazione forse sta nella grande liquidità che si muove, in questo periodo, ovvero investimenti, trasferimenti e anche probabili riciclaggi, non sempre ovviamente puliti.
Il mercato sembra avere una strana febbre, che favorisce il movimento di denaro e la compravendita di tioli non per investire a medio e a lungo termine, ma a breve e a brevissimo.
Questo potrebbe essere una conseguenza sia dei conflitti militari nel mondo sia nella perdita di sfiducia verso le economie emergenti mondiali, con la liberazione di molti soldi un tempo fermi su altri investimenti.