Quindi meno prevenzione significa più salute, secondo lo strampalato ragionamento del ministro: strana faccenda, mentre avremo meno cure iniziali, ma solo per malattie conclamate.
Invece lo spreco di farmaci, dannosi alla salute, rimangono tali e quali: lì di tagli non se ne parla, per non far arrabbiare le potenti industrie farmaceutiche.
Lo stile è chiaro, è quello renziano, forte con i deboli e deboli con i forti, ma questa volta a rimetterci sarà la nostra salute.