La sinistra, da sempre, in Italia è eversiva, oso dire rivoluzionaria, ma solo a parole: abbiamo sempre avuto una classe dirigente, nei partiti di sinistra, prima quello socialista e poi quello comunista, ambigua e opportunista, amante più del potere che degli ideali, poco avvezza al rischio, se non raramente.
Il partito fascista nacque dalla fuga a destra di Benito Mussolini, socialista rivoluzionario, diventato … reazionario.
Poi il PCI di Togliatti si accomodò dietro i partiti borghesi e si trasformò in forza di centro sinistra, lentamente.
Oggi invece pare rivedere il ritorno, confuso e ambiguo, di posizioni radicali, sfruttando quegli strani gruppi, spesso illegali e anche vere bande criminali, detti appunto centri sociali: pare voler richiamare la violenza di piazza di costoro per mettere sul piatto della bilancia delle trattative un po’ di atti violenti, giustificati magari per la….lotta per la casa, in modo da ottenere qualche vantaggio personale e di gruppo, di ciò rimane che della sinistra, oggi liberista e anche un po’ reazionaria.