Il primo che mi torna in mente è quello degli armeni, due o tre milioni di morti durante la Prima Guerra Mondiale, massacrati dai turchi, che nessuno deve ricordare perché la Turchia rientra nelle sfere di interesse geopolitiche attuali.
I nativi americani, quelli del Nord America in particolare, subirono un tentativo di pulizia etnica, in parte riuscito, ma ci furono altri massacri poco noti, spesso con la tecnica classica che corrispondeva nel far morire di stenti, fame e malattie, favorite dalle condizioni create, per eliminare più gente possibile.
Gli specialisti di questi massacri furono gli inglesi, nel Cinquecento e nel Seicento e dimostrarono le loro capacità molto bene contro gli irlandesi, che dovevano essere eliminati, messi al bando, ovvero non potevano lavorare, non potevano detenere la terre per coltivare e dovevano morire appunto di fame, di stenti.
Il piano fallì, ma i morti furono tanti.
Bisogna poi ricordare i saccheggi e la ricerca di schiavi da parte dei saraceni islamici, che provocarono milioni di morti nel Mediterraneo.
Io aggiungo i massacri del Novecento, quelli stalinisti e di Mao, noti e riportati sui libri di storia, ma anche quelli sconosciuti ai più per gli embarghi imposti dagli Stati Uniti, con il beneplacito dell'ONU.
Questi crimini nessuno osa contestarli ai responsabili, perché sono i padroni del mondo e impongono la loro legge, oso dire criminale.
Poi aggiungo le stragi coloniali e post coloniali, di regimi affiliati all'Occidente, diciamo che gli affari sporchi li fanno fare ai loro complici internazionali, come i generali argentini, i dittatori dell'America Latina, o africani e asiatici.
Sì, si dovrebbero trattare non un solo olocausto, ma tutti gli olocausti, cercando delle risposte e denunciare le varie strategie criminali, specialmente quelle malamente celate da buonismo, per esempio.
La specie umana è molto ferocie e oggi è pure molto ipocrita, si reputa buona con le zampe sporche di sangue.