In questo assurdo e incomprensibile conflitto, combattuto con sempre più mercenari, da entrambi i fronti, con armi da mezzo mondo, che pare proprio un fronte della Terza Guerra Mondiale, l'Occidente non può perdere, anche se ha già perso.
È in gioco il dominio del mondo, primo fra tutto quello economico e finanziario, che se perso porterebbe al crollo del dominio sul pianeta.
Con i russi abbiamo la Cina, l'India, la Corea del Nord, l'Iran, abbiamo l'atteggiamento ambiguo dei Paesi esportatori di idrocarburi, come l'Arabia Saudita per esempio.
Eppure il conflitto dovrebbe essere spento, per il bene di tutti, perché Putin e la classe politica dominante di quel Paese non può perdere, perché perderebbe la vita.
Con loro abbiamo la Cina, futura prima potenza economica mondiale, che si vedrebbe isolata con una nuova Russia filo occidentale e asservita alla potenza statunitense, in caso di sconfitta della linea di Putin.
Quindi gli interessi in gioco sono tanti e i primi sono economici, finanziari, perché l'Occidente non può essere sconfitto o inizia il suo declino, la perdita del controllo su tutti gli altri Paesi del mondo.
Per questi motivi rischiamo l'olocausto nucleare perché Putin o chi per lui, prima di cadere premerebbe certamente il famigerato tasto per colpire con le armi atomiche.
Conviene rischiare così tanto?
Perché non si vuole raggiungere almeno una tregua e riportare il tutto sul piano diplomatico, delle trattative?
Ho la forte sensazione che siamo in pugno, a livello mondiale, a dei perfetti dementi altezzosi, che si reputano superiori a tutti, certi di essere dei geni, ma sono solo dei dementi criminali.