11 mag 2023

L'immigrazione fa male alla nostra economia.

Il vecchio principio, che un giusto costo del lavoro favorisce il rinnovo tecnologico, è più che mai valido.
Le nuove tecnologie costano, nei primi tempi e per essere conveniente devono trovare un giusto e buon vantaggio da subito.
Quindi più immigrati arrivano e minori saranno i salari dei lavoratori, per certi lavori di basso livello professionale e minore sarà l'interesse verso le nuove tecnologie, come capita nell'agricoltura nel Sud Italia.
In questa epoca bisogna rinnovarsi per non trovarsi in crisi con la concorrenza estera, ma questa massa di disperati ci sta mettendo i ferri ai piedi, per la crescita economica.
Servono solo a personaggi da opinioni e stili di vita anacronistici e anche criminali, come caporali e simili, negrieri in genere.
Lo sviluppo lo si ottiene portando metodi e un pensiero razionale da loro, non importando gente culturalmente inadatta alle grandi sfide del momento.
Infatti le nostre strade sono zeppe di loro, suppongo anche in tanti senza documenti, che si aggirano per i loro traffici.
Non credo che ci sia uno solo tra costoro adatto a svolgere lavori per tecnici specializzati, escludendo la solita eccezione che conferma la regola.
I motivi sono appunto culturali e quindi serve esportare scuole, istruzione, perché no, sfruttando pure l'Intelligenza Artificiale.
Queste masse di disperati, che vedono i loro salari sempre più risicati stanno diventando sempre più pericolosi, aggressivi, minacciosi.
Anche questo fa male all'economia, perché l'instabilità non aiuta una società a crescere, socialmente, culturalmente ed economicamente.
Bisogna mandarli a casa e il sistema, i metodi ci sarebbero, prima fra tutto sfruttando tecniche di rimpatrio su nave, in massa, il cui costo sarebbe accettabile, certamente costerebbe molto di meno che chiuderli in centro di accoglienza per mesi o anni, o i delinquenti mantenerli in carcere.
Altro sistema, difficile da praticare per motivi finanziari, sarebbe nella nostra uscita dall'Euro e tornare alla Lira, meno apprezzata come valuta, ma meno appetibile della moneta europea, la causa principale dell'arrivo dei migranti.
Infatti solo alla fine del secolo scorso arrivarono da noi perché la nostra moneta iniziava a valutarsi, dall'inizio degli anni Ottanta circa.
I migranti poi vennero in massa con l'Euro, perché il cambio monetario era nettamente migliorato e li attirava come mosche.
Questa Europa ci sta danneggiando, si dimostra nemica e ci ostacola in molti modi, quindi alzare la voce è un componente intelligente e poi, se non si potrà più resistere alla logica colonialistica di Francia e Spagna, converrà uscire da questa  gabbia.
Alla fine ci guadagneremmo anche se con qualche difficoltà iniziale.