Forse bisogna fare chiarezza quando si parla di razzismo, perché le idee sono molto, molto confuse.
Non esistono differenze di colore di pelle, forse, non discuto con gli esperti di biologia, non esistono neppure razze tra gli esseri umani, in natura le chiamano sottospecie, ma esistono diversità culturali.
Mi spiego meglio, non è il colore della pelle che rende un nero un emarginato, un tempo si chiamavano negri, ma oggi non si può dirlo e scriverlo, per l'ipocrisia dominante.
È la cultura con cui è nato, è cresciuto che lo rendono differente da noi.
È ancora peggio per gli islamici, che possono pure essere simili a noi in certi casi, ma il loro modo di pensare li rende meno adatti, secondo il mio modo di concepire le cose, al mondo che sta sorgendo.
Anche tra noi abbiamo tanti inadatti a capire e a vivere i cambiamenti in corso, ma chi utilizza non le emozioni, gli impulsi, gli istinti, ma la razionalità, scusate se lo ripeto, sopravviverà, quindi il nero vincerà se saprà mutare pensiero.
Gli islamici hanno il fatalismo, con la resa alla volontà divina, costi quel che costi e quindi sono i meno adatti ai cambiamenti, ma io aggiungo a costoro pure il popolo dei raccomandati, dei lecca chiappe professionisti.
Costoro vivono in branco e credono nel potere del gruppo, io dico sono il popolo tribale bianco, che obbedisce alla cultura dominante del momento, passarono dallo stalinismo, al politicamente corretto, con tutte le fasi intermedie, senza sentirsi in contraddizione.
Il mondo va avanti e sta mutando oggi più del passato, lasciando pochi spazi, poche occasioni per tutti costoro.
Quindi più manovali arriveranno e peggio sarà per loro, poi tutto questo porterà alla criminalità, alla violenza, che già vediamo e prevedere la reazione è fin troppo facile.
Potranno esserci vere pulizie etniche, più o meno celate, magari malamente, oppure condizioni che le favoriranno, con i ghetti chiusi, diciamo per motivi sanitari, dove la gente morirà per mancanza di igiene, per i cibi scadenti, per le epidemie che scoppieranno.
Queste tecniche di genocidio furono ben utilizzate dagli inglesi e dagli statunitensi nel passato, con ottimi risultati contro i nativi americani, contro i boeri in Africa o contro gli irlandesi cattolici, durante le guerre di religione.
Il genocidio completo non avvenne per motivi politici, perché si attenuò il sistema, ma non certo per l'efficienza della tecnica.
I ghetti in tutto il mondo esistono, nelle periferie, ma nessuno parla di crimini contro l'Umanità, ma non preoccupatevi che chi non servirà al sistema economico verrà eliminato.
Oggi più che nel passato questa è la logica vincente e dominate.