29 nov 2023

Quanto servono le manifestazioni contro la violenza sulle donne?

Io sono più che certo che non è il patriarcato, discorso ideologico fuori dalla storia e dalla realtà attuale, a causare violenza, morti e gravi problemi, almeno per noi di cultura occidentale.
Visto che abbiamo almeno un milione di alcolisti, con altri due milioni di persone che abusano, l'uso non è da criminalizzare, dell'alcool, forse bisognerebbe concentrarsi lì e non straparlare. 
Inoltre chi utilizza sostanze stupefacenti, sono almeno 500 mila gli individui dediti alle varie droghe in Italia, si sommano alla massa dei bevitori accaniti.
Quante violenze e omicidi derivano da tutto questo?
I dati mancano, ma temo che siano tra 80% al 90% dei casi.
Forse servirebbe un intervento maggiore contro queste gravi problematiche sociali che la lotta contro il maschilismo, a livello ideologico, con attacchi alle sedi dei Movimenti per la Vita, giustificati da personaggi che si dimostrano ancora fermi ai "compagni che sbagliano" .
Sì, abbiamo chi giustifica il crimine e il terrorismo, trasformando gli aggressori in aggrediti e facendo osservazioni patetiche.
Le tardo femministe non si arrendono, neppure di fronte all'evidenza.
Il problema della violenza sulle donne si misura nella dipendenza economica delle donne nella nostra società, si misura anche nella forza fisica maschile, quasi sempre superiore nei maschi, autentici vermi che si sfogano sulle donne per sentirsi forti, per sfogarsi per i loro fallimenti.
Serve un'educazione sentimentale a scuola?
Scusate perché non si parla della pornografia che Internet diffonde liberamente e mostra la donna come uno strumento di piacere e nulla più? 
Sì, mi ripeto ancora, la donna, per questa nostra società, è un oggetto da comprare e guai se sfugge dalle mani del suo compratore.
Certamente poi abbiamo le vecchie culture, dei nuovi arrivati, che le confondono con le capre da acquistare al mercato.
Sì, tutta la faccenda è squallida, meschina e ipocrita, diciamo che l'ideologia trionfante della sinistra è più dannosa che utile.
Non si affrontano i problemi veri e si trasforma tutto in lotta politica contro il governo maschilista, patriarcale, contro la famiglia tradizionale, contro i valori cattolici.
A questo punto scomodo Pierpaolo Pasolini e faccio osservare come lui vedeva questi movimenti, ovvero come forze a servizio di un'ideologia consumistica, che attaccava i valori del mondo popolare.
Sì, voglio essere cattivo, ma nessuna femminista protesta per poter lavorare come muratore, come spazzino, per questi lavori si vedono solo uomini.
Il femminismo lotta per il posto da libero professionista, per le donne, per le carriere alte, i lavori inferiori li lasciano ai maschi, con disprezzo altezzoso, tipico di certe donne di........  buona famiglia, che preferiscono la disoccupazione a certi mestieri.
Care fanciulle, l'uguaglianza non vale solo per le raccomandazioni che si hanno per vincere il concorso da Primario in ospedale, ma anche per gli stessi doveri, maschili e femminili.
Se si lotta per dare protezione alle donne più deboli mi va bene, ma mi pare tutta una grande farsa, un ritorno al becero femminismo degli anni Settanta.