13 set 2012

crimine ... violenza e adolescenti aggressivi




Ci sono altre violenze su minorenni da minorenni: sembra che una parte dei ragazzi non abbia altra alternativa nella vita che il bullismo o le violenze sui coetanei e le coetanee.
La violenza tra adolescenti è sempre esistita, da secoli, ma ora sta prendendo, con le forme da branco, un aspetto particolare: è un'aggressività insensata, irrazionale, senza fini pratici, senza scusanti politiche.
Si assistono a livelli di puro teppismo che si può definire demenziale: la stupidità di certi gesti, oltre ad essere cattivi, forse sono tipici di ragazzi, oltre che culturalmente ai margini della scolarità, pure poco intelligenti.
La prepotenza, per loro, è l'unico strumento per farsi valere nel mondo, che li ha già esclusi e li fa sentire perdenti.
La repressione, o la punizione è necessaria, ma deve essere adeguata al gesto fatto: il perdono giuridico, perché minorenni, è spesso sbagliato: non fa sentire su questi ragazzi il peso dei loro gesti e li fa credere furbi.
La punizione deve essere, nel limite del possibile, un lavoro di utilità sociale: il lavoro è la giusta risposta ed è pure educativa.
Questi ragazzotti spesso però sono di ceto medio: è scomparsa la figura educatrice del padre, che è inesistente e spesso non ha la forza di proporre valori e imporre limiti agli eccessi.
Le famiglie tradizionali non esistono più e nulla le ha sostituito: questi giovani soffrono di mancanze di stabilità e davanti hanno un mondo zeppo di incertezze.
Non possono sognare, progettare aspirare a un futuro migliore di quello dei loro padri, come fecero tutte le generazioni che li hanno preceduti: questa è la principale violenza e forse la causa fondamentale che porta ad esasperazioni, prepotenze e violenze nei ragazzi.