13 set 2012

Iran nucleare ... lo scontro con conseguenze terribili



L’Iran, ovvero la Repubblica Islamica Iraniana, pare pronta al martirio e a vendere cara la propria pelle.
Ora si prospettano restrizioni con gli embarghi che di fatto sono già in corso, ma saranno ufficializzati o dall’O.N.U. o dalle maggiori nazioni mondiali.
La vocazione al martirio, brutto istinto o deviazione culturale, sta diventando un autentico “istinto di morte”, ovvero un desiderio di autodistruzione e annientamento dei propri nemici.
Pare che si ispirino alla Bibbia, esattamente quando nel Libro dei Capi Sansone urlò:  “Muoia Sansone con tutti i Filistei.”
La guerra contro l’Iran sarebbe una tragedia immane, perché favorirebbe atti terroristici con repressioni ancora più brutali: il conflitto ci porterebbe a situazioni veramente terribili, da conflitto incontrollabile combattuto con tutti i mezzi più biechi e sleali che si possono immaginare.
Il conflitto invece dovrebbe svolgersi secondo logiche non militari, ma economiche e culturali: all’interno del paese integralista islamico ci sono molte fratture e numerosi oppositori.
Se si lavorasse in modo intelligente si potrebbe, se non far cadere la Repubblica Islamica, almeno renderla sempre più democratica, ma per far ciò è necessario una politica attenta e non giochi sporchi per favorire le speculazioni sul petrolio.
La politica di chi vendeva le armi aagli indiani non aiutò gli indiani, ma li condannò a un massacro sicuro.