18 set 2012

Libro pensiero e libertà di opinione tra farisei, imbonitori e lestofanti


Il diritto ad esprimere le proprie idee è il primo tra i diritti democratici, poi c'è il diritto a non essere insultati, infine a non essere fraintesi in cattiva fede.
Sembrerebbe un discorso ovvio, ma non lo è: spesso si nega a questo o a quello la parola, perché lo si accusa di essere un provocatore.
Spesso, per certe persone, chiunque fa il mestiere del "diavolo", o se preferite, di uno che fa notare le contraddizioni di gruppi politici o di certi politicanti, si diventa dei vili "provocatori".
Inoltre il gioco sporco, vecchio come il mondo, di estrapolare una frase, togliendola dal contesto ed accusare l'autore di aver detto ciò che neppure si sognava di dire, è tanto infantile quanto efficace.
Il gran Sacerdote urlò a Gesù: "Ha Bestemmiato!"
Poi si strappò le vesti e si impegnò con tutto se stesso per far crocifiggere il Nazareno, ma Gesù aveva detto solo: "Tu lo dici."
Probabilmente per Caifa quella frase significava tutto e di più o forse, da buon fariseo, cercava un pretesto per farlo condannare a morte: ne trovò uno poco convincente, ma ciò che contava era la sceneggiatura e la recitazione del disappunto.
Ci possiamo immaginare che fu di grande effetto.