13 set 2012

Italia... le cattive abitudine


Voglio continuare a narrare le vicissitudini e le cattive abitudini di un Paese lontano da noi.
In questa landa sfortunata esiste una categoria di imprenditori che, con poche capacità imprenditoriali, non se la sentono di affrontare una concorrenza leale e dinamica: preferiscono controllare il mercato con trucchi e trucchetti.
Uno di questi è quello di dominare la classe politica direttamente e da essa tutti i vari organi di vigilanza fiscale.
Con gli anni hanno poi imparato ad utilizzare come controllori fiscali dei veri cretini, che non capiscono nulla di ciò che fanno e, pur essendo corrotti, non pretendono molto per la partecipazione al maltolto: si accontentano di briciole.
Se questi idioti alzano un po' troppo la testa, se ne liberano facilmente, facendoli arrestare, rovinandoli, senza che questi possano ricattare i loro capi e "padroni".
Il metodo di usare gli imbecilli come corrotti, grazie al controllo politico, permette a questi imprenditori di tenere in pugno il Paese, senza poi rischiare molto.
Contrabbandieri, truffatori, loschi individui, che in una nazione civile, come la nostra, finirebbero in carcere per anni, qui fanno carriera e diventano signori apprezzati e stimati, ammirati pure per le loro scaltrezze proprio da quei cittadini che ne sono le vittime.
Voi direte che un paese così fatto è zeppo di allocchi e non può esistere: diciamo allora che nella realtà un Paese simile non c'è.
Io spero che comunque una terra simile in futuro non esisterà più.