Il partito di Di Pietro è in alto mare, con polemiche pesanti per la gestione dei contributi pubblici, gestiti in modo allegro.
E' il solito problema, non basta una sola persona onesta per rendere onesto un partito, magari formato da faccendieri e affaristi entrati con fini loschi.
Dividere il buono dal cattivo non è facile, anzi è l'operazione più complessa.
Per far questo servono dei controlli incrociati di gente che non si conosce neppure, magari fatta da esperti non solo italiani.
Di Pietro dovrebbe imparare questo, poi si rilanci nella politica attiva, con Grillo o senza Grillo.