Sono d’accordo sulla manifestazione corale di protesta che si terrà a Bergamo, oggi, 23 c.m., ma preferirei che non ci accontentasse di questo tipo di espressione.
Quello che “serve”, è una presa di coscienza maggiore e la capacità, oltre la forza e il coraggio di “denunciare” anche individualmente, coloro che perpetrano tali brutalità nei confronti delle donne, a qualsiasi età, condizione sociale e provenienza esse appartengano.
Gli episodi di tale violenza e brutalità, dei quali in questi ultimi tempi abbiamo appreso, spesso sfociano nel femminicidio: vengono commessi, spesso, tra le pareti domestiche e/o anche negli ambienti di lavoro.
Il timore di denunciare è dovuto anche alla ormai obsoleta mentalità che detta che…. “ i panni sporchi si lavano in famiglia”!
Finché vivremo “chiusi” in questo modus vivendi, non vi saranno progressi…..
Margherita Longhi