La carità è un atto spontaneo generoso e sensato, razionale, non porta mai a dare dei soldi a un senza fissa dimora, in modo che possa bere o fare altro di dannoso, o viva nell’ozio.
Non dona gli avanzi ai poveri, non usa l’ipocrisia dell’accoglienza per favorire interessi economici e finanziari, che portano più ricchezza a pochi ricchi e miseria, criminalità, disperazione ai più poveri.
Poi non confonde l’elemosina con lo Stato sociale, che non è beneficienza pelosa, ma un diritto, pagato dai lavoratori nel presente e nel passato, a cui nessuno può togliere un centesimo, per favorire altri: è un discorso di giustizia sociale o altrimenti sarebbe un furto.
Mentre l’aiuto verso gli ultimi si fa combattendo il neoliberismo criminale, favorendo istruzione e cultura tra i più poveri della terra, ma tutto ciò non si vede tra i buonisti.
Invece vedo l’industria dell’accoglienza, che rende anche a mafiosi, a cooperative bianche e rosse.
Noto menzogne evidenti e favoreggiamenti da parte di chi parla per difendere queste porcherie.
Il papa sa tutto ciò?
Temo di sì e quindi difende certi sporchi interessi: la carità sta nel donare tutto ciò che non serve a mantenerci ai poveri, in modo che loro possano lavorare e rendersi indipendenti.
La carità sposa la verità e l’intelligenza per dare frutto, o è solo menzogna e ipocrisia farisaica, dove gli altri pagano e certi loschi individui ingrassano.