21 gen 2022

Giornalisti, troie di regime.

Purtroppo conosco un po' questo mondo, l'ho vissuto da opinionista, dove certe cose non si possono mai....... dire, altre si devono solo sussurrare e se sei in linea con il direttore editoriale, che segue sempre la linea dell'editore, farai carriera.
L'editore va sempre in rosso con il giornale, ma è sempre in attivo con gli altri affari, appalti, favori economici, politici ed altro ancora.
Così smisi di proporre i miei testi ai giornali e preferii divulgarli con blog ed altro,  sono meno visibile, ma dico ciò che penso, nonostante la censura di Facebook, ma per fortuna non esiste solo questo social.
Sì, i giornalisti mi fanno un po'.......... schifo, poi è anche vero che essere duri e puri non serve a molto, nella vita, per non piegarsi essere disposti a svolgere tutti i lavori, per esempio, ti rende orgoglioso, ma nulla più.
Si può essere "innocenti come colombe e scaltri come serpenti", come insegnano i Vangeli, anche se la parte del rettile non mi è mai stata congeniale.
Però essere bugiardi come vecchie troie, abili nel loro mestiere, senza scrupoli, spesso più per il titolo di giornalista che per i vantaggi economici, mi pare eccessivo.
Mettersi a servizio di chi sta rovinando il futuro dei nostri figli, calunniando una persona pulita e onesta, come Benedetto XVI, colpevole forse di essere un intellettuale ingenuo, è da vermi, da viscidi lombrichi, che non si schiacciano perché fanno troppo, troppo schifo.
Poi le poverette che sono molestate, aggredite dai graditi ospiti islamici, stanno pagando gli errori di tutta questa casta di parassiti, dementi, sfaccendati, che temono di sporcarsi le mani nel lavoro.
Io, per qualche anno, me le sono sporcate, ma almeno la coscienza no, non me la sono mai insozzata.