Mentre gli untuosi e viscidi accoglienti, falsi come puttane, si sarebbe detto un tempo, continuano ad esprimere i loro buoni sentimenti, che tanto danno in profitti economici nelle loro tasche, la violenza da megalopoli da terzo mondo continua a crescere anche da noi.
È quasi tutta importata o si sviluppa in ambienti degradati socialmente, nell'inferno multietnico delle nostre periferie che assomigliano a quelle africane sempre più.
Non è una situazione che divide i buoni dai cattivi, una faccenda morale, moralistica, ma è una questione sociale, ovvero la mancanza di una cultura uniformante, di valori unificanti, di prospettive economiche positive, se si preferisce di lavori che diano dignità e sicurezza, stanno creando delle bolge infernali anche da noi, ovviamente multietniche.
Esiste poi la buona borghesia accogliente, il ceto medio, mediocre e miope oltre che anacronistico, che non capisce, probabilmente è pure tonto, perché giocano a vestirsi da buoni, ma in realtà sono bestie fameliche di soldi e di facili guadagni, senza sudare.
Costoro sono sempre ospitali e lo saranno sino a quando questa folla di disperati violenti, violentatori di ragazze, le figlie degli altri naturalmente e non le loro, porterà guadagni ai loro investimenti bancari.
Quando il conto sarà in rosso, per mantenere costoro, avverrà la metamorfosi e come capita in tutto il Sud del Mondo, vedremo gli squadroni della morte e anche le pulizie, non etniche, ma degli emarginati, cattivi e feroci come cani randagi che vivono senza cibo nelle discariche, in branco.