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12 apr 2024
Il potere politico serve solo per far danni?
9 apr 2024
Re: Viaggio della Memoria 2024: studenti valdostani a Praga e Auschwitz Dal 19 al 24 aprile 2024
Bureau de presse
Ufficio stampa
COMUNICATO STAMPA
Aosta, martedì 9 aprile 2024
Viaggio della Memoria 2024: studenti valdostani a Praga e Auschwitz
Dal 19 al 24 aprile 2024
L'Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali informa che anche quest'anno, da venerdì 19 a mercoledì 24 aprile 2024, si rinnova, per gli studenti valdostani, l'appuntamento con il Viaggio della Memoria, organizzato dall'Assessorato unitamente alla Presidenza della Regione, nell'ambito delle iniziative di promozione, presso le giovani generazioni, degli ideali di libertà e democrazia e del valore della Memoria.
Circa 100 studenti delle classi 4e e 5e della scuola secondaria di secondo grado hanno partecipato, nei mesi scorsi, al Concorso in memoria di Cesare Dujany, dal titolo: "I Giusti delle Nazioni. I casi valdostani", promosso dalla Presidenza della Regione e dall'Assessorato – Dipartimento Sovraintendenza agli studi, in collaborazione con l'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta.
I vincitori del concorso, premiati con la partecipazione al Viaggio della Memoria 2024 a Praga e Auschwitz, sono la classe 4^ B dell'Istituto professionale per i servizi con indirizzo per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera – IPRA, di Châtillon, tre studentesse dell'Institut Agricole Régional – IAR e la classe 4^ B LSU del Liceo delle scienze umane e scientifico "R. M. Adelaide", di Aosta.
Il programma dell'iniziativa, che prevede quale momento centrale la visita ai campi di concentramento e di sterminio di Auschwitz e di Birkenau, include anche visite a luoghi che permetteranno la contestualizzazione dei fatti, quali la città di Cracovia, il suo ghetto ebraico e il Museo Oscar Schindler. Il viaggio comprende, inoltre, una tappa a Praga con la visita al campo e al ghetto di Terezin.
Oltre alle visite, il percorso formativo di accompagnamento prevede attività di approfondimento e di rielaborazione dell'esperienza con educatori dell'Associazione di promozione sociale Deina, di Torino, alla quale è affidata la gestione dell'iniziativa.
Regione Autonoma Valle d'Aosta
295
us
Fonte: Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste
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13 mar 2024
La guerra serve a cosa?
7 feb 2024
Il reato di favoreggiamento resta sempre impunito.
26 gen 2024
Conferenza: "Le due Marie. Vite sulla frontiera orientale d’Italia"
Bureau de presse
Ufficio stampa
COMUNICATO STAMPA
Aosta, venerdì 26 gennaio 2024
Biblioteca regionale Bruno Salvadori di Aosta
Conferenza
Le due Marie. Vite sulla frontiera orientale d'Italia
L'Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali informa che la Biblioteca regionale Bruno Salvadori, in occasione del Giorno del Ricordo, organizza una conferenza sull'argomento. La ricorrenza è stata istituita con legge dello Stato nel 2004 con l'obiettivo di conservare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel dopoguerra e della complessa vicenda del confine orientale.
Giovedì 8 febbraio 2024, alle ore 18, nella sala conferenze della Biblioteca, lo storico Enrico Miletto dialogherà con Maria Pia Simonetti, scrittrice.
Le protagoniste del libro "Le due Marie. Vite sulla frontiera orientale d'Italia" sono due donne molto diverse fra loro: Maria Pasquinelli è un'ardente militante fascista e repubblichina, ossessionata dal nazionalismo al punto da uccidere un ufficiale inglese a Pola nel 1947; Maria Bernetic è un'esponente di primo piano del movimento operaio triestino e della lotta partigiana, dirigente comunista negli anni della frattura fra Tito e Stalin. Due figure agli antipodi per formazione, ideali e progetto politico, che, pur non incrociando mai direttamente le loro strade, furono, metaforicamente, l'una avversaria dell'altra e mossero i loro passi nel medesimo spazio geografico, lungo la linea del confine orientale italiano. I loro percorsi biografici rappresentano una lente di ingrandimento attraverso la quale approfondire alcuni tasselli del composito mosaico dell'area Alto adriatica, da Trieste a Pola, passando per la Dalmazia e l'Istria, territori lungo i quali si snodò una parte importante delle loro esistenze. Uno sguardo declinato al femminile che, inserendosi nelle maglie del lungo Novecento, riesce a tratteggiare sequenze di storia e di storie, frammenti di vita pubblica e privata, segnati, nelle loro diverse sfumature, da valori e identità opposte, aspirazioni e ideali, perseveranza ed estreme convinzioni personali. Elementi che, trascinandosi dietro il loro carico di tensione, appaiono rivelatori del clima che in quegli anni bui e tormentati permeava la frontiera orientale d'Italia.
Enrico Miletto è ricercatore di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell'Università di Torino, dove svolge anche attività didattica. Tra le sue pubblicazioni sul tema del confine orientale d'Italia: Gli Italiani di Tito. La Zona B del Territorio Libero di Trieste e l'emigrazione comunista in Jugoslavia (1947-1954) (Rubbettino, 2019); Novecento di confine. L'Istria, le foibe, l'esodo (FrancoAngeli, 2020). Ha curato con S. Tallia: Vite sospese. Profughi, rifugiati e richiedenti asilo dal Novecento a oggi (FrancoAngeli, 2021).
Info: Biblioteca regionale Bruno Salvadori, via Torre del Lebbroso 2, Aosta.
Tel. 0165-274802 - email: brao-cultura@regione.vda.it
Bibliothèque régionale Bruno Salvadori d'Aoste
Conférence
Le due Marie. Vite sulla frontiera orientale d'Italia
L'Assessorat des activités et des biens culturels, du système éducatif et des politiques des relations intergénérationnelles de la Région autonome Vallée d'Aoste annonce que la Bibliothèque régionale Bruno Salvadori organise une conférence à l'occasion du Jour du souvenir, instauré en 2004 par une loi nationale dans le but de préserver la mémoire de la tragédie des Italiens et de toutes les victimes des foibe, ainsi que de l'exode, après la guerre, des habitants de l'Istrie, de Fiume et de la Dalmatie, mais aussi des vicissitudes complexes de notre frontière orientale.
Jeudi 8 février 2024, à 18 h, dans la salle des conférences de la Bibliothèque, l'historien Enrico Miletto dialoguera avec l'écrivaine Maria Pia Simonetti.
Les protagonistes du livre "Le due Marie. Vite sulla frontiera orientale d'Italia", sont deux femmes très différentes : Maria Pasquinelli est une ardente militante fasciste et repubblichina, tellement obsédée par le nationalisme qu'elle tue un officier anglais à Pula en 1947 ; Maria Bernetic est une représentante de premier plan du mouvement ouvrier de Trieste et de la Résistance, dirigeante communiste dans les années de la rupture entre Tito et Staline. Deux figures diamétralement opposées par leur formation, leurs idéaux et leurs projets politiques qui, tout en ne croisant jamais directement leurs chemins, furent métaphoriquement l'une l'adversaire de l'autre, évoluant dans le même espace géographique, le long de la frontière orientale italienne. Leurs parcours biographiques permettent d'analyser dans le détail certaines tesselles de la complexe mosaïque de la région du haut Adriatique, de Trieste à Pule, en passant par la Dalmatie et l'Istrie, territoires où une partie importante de leur vie s'est déroulée. C'est un regard décliné au féminin qui, à travers les mailles de ce long XXe siècle, parvient à tracer des séquences d'histoires et de l'Histoire, des fragments de vie publique et privée, marqués, dans toutes leurs différentes nuances, par des valeurs et des identités opposées, par des aspirations et des idéaux, ainsi que par la ténacité de convictions personnelles extrêmes. Autant d'éléments chargés de tensions et révélateurs des conditions de vie qui, au fil de ces années sombres et tourmentées, ont profondément marqué la frontière orientale de l'Italie.
Enrico Miletto est chercheur en histoire contemporaine au Département de langues et de littératures étrangères modernes de l'Université de Turin, où il exerce également une activité d'enseignement. Parmi ses ouvrages sur le thème de la frontière orientale, figurent Gli Italiani di Tito. La Zona B del Territorio Libero di Trieste e l'emigrazione comunista in Jugoslavia (1947-1954) (Rubbettino, 2019); Novecento di confine. L'Istria, le foibe, l'esodo (FrancoAngeli, 2020). Avec S. Tallia il a publié : Vite sospese. Profughi, rifugiati e richiedenti asilo dal Novecento a oggi (FrancoAngeli, 2021).
Renseignements : Bibliothèque régionale Bruno Salvadori – 2, rue de la Tour du Lépreux, Aoste.
Tél. : 0165 274802 – Courriel : brao-cultura@regione.vda.it
IG: regionevalledaosta.official
0075
us
Fonte: Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste
Ufficio stampa - Bureau de presse
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9 gen 2024
La guerra del futuro.
20 dic 2023
La casta dei lecca culi professionisti non si arrende mai.
Appartengo alla razza di coloro che non cedono mai, non si inchinano mai di fronte ai potenti, pur restando in silenzio, in passato, perché il principio di tacere perché "il nemico ti ascolta" è sempre presente.
Ora abbiamo un mondo di idioti, che come le capre e le pecore, sanno chi comanda ed obbediscono sempre, fedeli al potere costituito.
Il potere però non è sempre quello governativo, abbiamo le tante mafie e i tanti clientelismi locali.
Oggi, per esempio, è vietato il presepio in certe scuole, ma si sa che dietro abbiamo certi presidi che hanno fatto carriere strane, come molti se non tutti i nostri dirigenti pubblici e servono il politicamente corretto, il potere che va per la maggiore.
Abbiamo pure Bergoglio, il falso papa e il falso cristiano, tutte le volte che parla pare che bestemmi, dentro la banda dei politicamente corretti e non è un caso.
Bergoglio iniziò la sua carriera, in Argentina, come simpatizzante dei generali golpisti, quelli dei massacri, delle torture e delle vittime gettate nell'oceano negli anni Settanta, oggi invece segue la cultura del tutto concesso, anche per i matrimoni tra i pederasti.
Sì, questo popolo non ha idee o ideali, sono faccende che a loro non riguardano, questo o quello per loro pari sono.
Così ecco i democristiani, cresciuti con i valori cattolici tradizionali, che un tempo lottavano contro i comunisti atei, abbracciarsi tutti assieme e fare gli interessi degli islamisti, che pagano in contanti, come quelli del Qatar.S
ì, quanti ne conosco di costoro, dalle misere carriere ridicole, ma spesso gonfiate con enfasi patetica, con toni altezzosi e comici.
Fanno poco o niente, ma ciò che conta è apparire, come lo scemo del villaggio che si mette il berretto da generale sulla testa e guai a ridergli di fronte, diventa furioso.Si sa che un passaggio di carriera, da dirigente scolastico, val bene un presepio, che si può censurare, poi parlano dei diritti umani, qualcosa di confuso nelle loro menti deboli.Così la violenza sulle donne tra i graditi ospiti è cultura, contro i pederasti pure, tra noi invece anche dire una barzelletta sui gay è da colpire penalmente.Il sistema italiano si regge grazie a costoro, infatti il nostro debito pubblico ha raggiunto, nel 2020, il 160% sul Pil nazionale, per merito loro, per colpa delle loro incapacità.Servirebbe una rivoluzione, ma nel Paese degli amici degli amici tutto diventa possibile.Prima o poi il castello di carta di questi imbecilli crollerà e purtroppo per loro non potranno neppure pulire i cessi, perché presto lo faranno i robot.Forse potrebbero imbarcarsi e raggiungere i loro amici in Africa, stare tutti assieme e pregare con il culo alzato.