Ogni tanto qualche idiota sputa questa parola come un insulto, poi chiedi spiegazioni e tace o borbotta qualche frase incomprensibile.
A questo punto voglio chiarire il significato del termine, ovvero il razzismo deriva da razza, qui non voglio entrare in questioni di suddivisione di specie e sotto specie, legate alla biologia.
Pare che gli umani siano tutti figli di duemila individui, provenienti dall'Africa, che nella regione orientale, circa verso l'Etiopia attuale, rischiarono l'estinzione 70 mila anni fa, poi circa 50 mila anni fa si espansero in tutto il mondo, incontrando i Neanderthal, qualche altro individuo di altre specie umane in Indonesia, portando al raro corredo genetico qualche traccia di queste altre specie umane.
Questa è la storia della nostra specie, che ha cambiato il colore della pelle andando a Nord, o nelle steppe siberiane, diventando più chiara, per riuscire a produrre un po' di vitamina D appunto con la pelle, che si schiarì per questo motivo.
Le differenze, razziali o non razziali che siano, sono scarse e tutte le volte che un virus o un batterio ci infetta facilmente passa da un individuo a un altro velocemente, non trovando resistenze perché siamo troppo simili.
Allora, da cosa nasce il razzismo?
Siamo una specie che possiede forte il senso di appartenenza al proprio gruppo, clan, tribù o altro che sia, che si sente unita attorno a valori, tradizioni, religioni, usi e costumi.
Così l'altro, magari per il colore della pelle, non è uno dei nostri e se poi appartiene a un'altra cultura lo temiamo.
Però il razzismo, quello storico, nasce da un pensiero ben preciso, quello anglosassone, coloniale e colonialista, che vedeva la propria identità, colore della pelle, caratteristiche fisiche e culturali, religiose, come quelle predilette da Dio, per il pensiero puritano che sposò gli ideali di razza bianca anglosassone destinata a dominare il mondo.
Invece oggi la questione è diversa e un branco di idioti teme di perdere i privilegi ereditati, grazie alla militanza politica e al clientelismo, con i mutamenti dovuti alla globalizzazione e questi cercano una massa scomposta, analfabeta da dominare, per cercare di fermare la storia, che avanza.
Sono loro coloro che se critichi i mussulmani, al bagno al mare con il paltò, diventi razzista, perché sperano di avere i loro voti alle prossime elezioni e si fingono turchi, mettendosi con il culo alto e la testa bassa in preghiera, pur credendo in unico Dio, il Dio quattrino.
Sono loro che confondono, da perfetti idioti in malafede, qualsiasi critica ai loro potenziali elettori, quindi nessuna femminista scende in piazza per lottare contro il burqa, imposta a 45 gradi all'ombra, con il fetore che abbiamo al seguito e le malattie successive.
Nessuna di queste urlatrici arrabbiate, spesso un po' isteriche, difende le ragazze che vengono picchiate da papà e fratelloni, perché politicamente non conviene.
Sì, siamo al razzismo degli anti razzisti a parole, perché considerano legittime certe situazioni anacronistiche e criminali solo per convenienza politica ed elettorale, verso certi popoli.
Cosa vi aspettavate dai discendenti della Democrazia Cristiana, il secondo termine legato a loro è una bestemmia, o del Partito Comunista Italiano, ovvero da questi esperti in intrallazzi e sporcaccioni?
Sì, sono loro gli sporchi razzisti ed è ora di urlare questo fatto.