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14 mag 2024

Rinviato lo spettacolo Mucche ballerine: 22 maggio, Stadio Puchoz ad Aosta



Il mar 14 mag 2024, 11:04 Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta <comunicati_stampa@regione.vda.it> ha scritto:

 

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COMUNICATO STAMPA

 

Aosta, martedì 14 maggio 2024

 

Rinviato lo spettacolo Mucche ballerine:

22 maggio, Stadio Puchoz ad Aosta

 

La Presidenza della Regione comunica che sono state rinviate, causa previsioni condizioni meteo avverse, le due repliche dello spettacolo "Mucche ballerine", inserite nel quadro degli eventi organizzati per le celebrazioni dell'80° anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell'Autonomia della Valle d'Aosta. I due spettacoli, previsti per domani, sono stati riprogrammati per il 22 maggio: ore 11 per le scuole e ore 18  replica aperta al pubblico con ingresso libero, allo Stadio Mario Puchoz di Aosta.

Lo spettacolo di Alessandra Celesia e Marco Bosonetto, portato in scena dall'associazione teatrale Altitudini, ricorda il 15 maggio 1947, quando allo Stadio Puchoz si svolse la prima grande e libera "Bataille de Reines" dopo la guerra, alla quale assistettero più di 4.000 valdostani.

"Mucche Ballerine" racconta il triste periodo del regime fascista – che osteggiava le manifestazioni tradizionale e spontanee, nel quadro dell'italianizzazione forzata che interessò la Valle d'Aosta e, in genere, tutte le zone di confine – l'occupazione tedesca e la Resistenza, dalla prospettiva di una mucca valdostana, combattente e clandestina.

Dopo gli spettacoli, sono previsti interventi storici a cura della Fondation Chanoux.

L'iniziativa è organizzata con il supporto e la partecipazione dell'AREV.

Per la replica delle ore 18 è consigliata la prenotazione, con mail a altitudiniaps@gmail.com.

 

I programmi e le informazioni relativi a tutti gli eventi dell'80° sono disponibili anche sul sito internet https://www.80-autonomie-vda.eu

 

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Fonte: Presidenza della Regione – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

 

 



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3 mag 2024

Programma di iniziative nell’ambito dell’80° della Resistenza, della Liberazione e dell’Autonomia



Il ven 3 mag 2024, 15:35 Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta <comunicati_stampa@regione.vda.it> ha scritto:

 


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COMUNICATO STAMPA

 Aosta, venerdì 3 maggio 2024

 

Programma di iniziative nell'ambito dell'80° della Resistenza, della Liberazione e dell'Autonomia

 

La Presidenza della Regione comunica che nel corso del mese di maggio 2024 è in programma un ricco calendario di iniziative nell'ambito dell'80° della Resistenza, della Liberazione e dell'Autonomia, in particolare per ricordare l'anniversario della morte di Émile Chanoux.

Venerdì 10 maggio 2024, alle ore 16.00, il salone Maria Ida Viglino del Palazzo regionale ospiterà il convegno "Émile Chanoux 1906 – 1944: una vita, un pensiero, un'eredità". Introdotto dalla Rettrice dell'Università della Valle d'Aosta, Manuela Ceretta, il convegno si propone attraverso gli interventi di Fabio Zucca, Filippo Maria Giordano e Roberta Mira, di ricordare la figura di Émile Chanoux, approfondendo il contesto in cui si sono sviluppati il suo pensiero, la sua coscienza politica autonomista e la sua militanza antifascista, allargando la riflessione al tema della storia e memoria della Resistenza. Corrado Binel, dell'Istituto Storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta tirerà le conclusioni del dibattito in vista degli appuntamenti che nei prossimi anni punteggeranno l'approfondimento scientifico dell'80° anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell'Autonomia.

Mercoledì 15 maggio 2024, l'Associazione Altitudini porterà in scena allo Stadio Puchoz lo spettacolo "Mucche Ballerine", di Alessandra Celesia e Marco Bosonetto. La data ricorda il 15 maggio 1947, quando allo Stadio Puchoz si svolse la prima grande e libera "Bataille de Reines" dopo la guerra, alla quale parteciparono più di 4.000 valdostani.

"Mucche Ballerine" racconta il triste periodo del regime fascista – che osteggia le manifestazioni tradizionale e spontanee, nel quadro dell'italianizzazione forzata che interessò la Valle d'Aosta e, in genere, tutte le zone di confine – l'occupazione tedesca e la Resistenza, dalla prospettiva di una mucca valdostana, combattente e clandestina.

Nel corso della giornata saranno proposte due repliche; alla prima, alle ore 11.00, assisteranno 400 giovani studenti, mentre la seconda alle ore 18.00 è aperta al pubblico con ingresso libero (prenotazione consigliata presso altitudiniaps@gmail.com).

Tra giovedì 16 e sabato 18 maggio, sarà il Comune di Valsavarenche a ospitare un appuntamento importante delle commemorazioni dell'80° anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell'Autonomia della Valle d'Aosta.

Riprendendo lo spirito e l'eredità del Collège Universitaire d'études fédéralistes, che dal 1961 al 2003 portò la Valle d'Aosta al centro della riflessione internazionale sul federalismo, la Presidenza della Regione e la Fondazione Émile Chanoux rilanciano il dibattito sul federalismo globale e contemporaneo nel seminario accademico "Colloques Fédéralistes – Sur les traces d'Émile Chanoux", che si terrà presso l'Hostellerie du Grand Paradis a Valsavarenche, con la partecipazione di studiosi ed esperti internazionali. (per informazioni e iscrizioni info@fondchanoux.org)

Sabato 18 maggio, alle ore 11.30, l'80° anniversario della morte di Emile Chanoux per mano dei nazifascisti sarà ricordato a Rovenaud, suo villaggio natale, con la posa di una targa commemorativa presso il Museo della Resistenza e centro di documentazione "Émile Chanoux. Il sentiero dell'Europa".

Domenica 19 maggio 2024, la vita e la figura di Emile Chanoux saranno ricordate in maniera inusuale e innovativa. Dalla collaborazione tra la Fondazione Émile Chanoux e la compagnia di teatro popolare "Le Digourdì" ha preso forma una lettura animata intitolata "L'homme au CŒUR valdôtain - Le Digourdì présentent la vie d'Émile Chanoux" che sarà presentata alle ore 20.30, al Teatro Splendor di Aosta, con ingresso libero. La serata sarà completata da un'altra novità assoluta, la presentazione da parte dell'associazione "Patoué eun Mezeucca", che ha lo scopo di promuovere l'uso del Patois nella canzone popolare in Valle d'Aosta e nelle regioni limitrofe, del video-clip - girato in alcuni luoghi significativi come Trois Villes di Quart, Chesod di Antey-Saint-André e il Museo della Resistenza di Perloz - della versione in patois francoprovenzale valdostano del canto della Resistenza "Bella Ciao".

Domenica 26 maggio, la sezione di Nus/Fénis dell'Associazione Nazionale Carabinieri ricorderà con la collaborazione delle Amministrazioni comunali di Nus e Fénis il centenario della nascita del Carabiniere Alessandro Déanaz, nato a Fénis il 10 gennaio 1924, che entrato nella Resistenza nel giugno 1944 viene catturato da una colonna nazi-fascista il 3 febbraio 1945 e giustiziato tre giorni dopo a Nus nei pressi della Caserma.

La commemorazione, dopo la celebrazione della Santa Messa alla Chiesa parrocchiale di Sant'Ilario, proseguirà con una processione nelle vie del paese fino al monumento dedicato ad Alessandro Déanaz in viale della stazione di Nus, accompagnata dalla Fanfara storica dei Carabinieri di Chivasso "Gianantonio Donato" che, alle ore 15.00, si esibirà in un concerto aperto al pubblico all'area Tsantì de Bouva di Fénis.

I programmi e le informazioni relativi a tutti gli eventi saranno disponibili anche sul sito internet https://www.80-autonomie-vda.eu

 

 

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Fonte: Presidenza della Regione – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

 

 

 



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2 apr 2024

È il potere corrotto o chi batte sempre le mani ai potenti?

C'è una frase, estrapolata dai Vangeli, tolta dal suo contesto, che giustifica i lacchè, gente meschina e codarda: "Il potere viene sempre da Dio."
Chi conosce il Nuovo Testamento sa bene che questa frasetta non è la base del pensiero cristiano, che è sempre ostile alla corruzione e al silenzio complice e vigliacco.
Stavo pensando alle assurdità di questi giorni, dove una picchiatrice, squadrista anarcoide, è vista come eroina dalla stampa ed è protetta pure dal Capo dello Stato.
Su questo fatto non dico nulla perché da noi non esiste il diritto di critica verso il Presidente della Repubblica, come in tutte le Repubbliche delle banane.
A questo punto mi rammento i tanti scontri politici del passato, con le botte, i pestaggi e il comportamento della classe politica di allora, da cui deriva quella progressista di oggi, con un invito senza remore alla repressione, io dico giustamente.
Ora picchiare un fascista o presunto tale è sempre un reato, un crimine.
Non ci sono eroi ed eroine con il manganello in mano.
Se lo Stato giustifica questo fatto si trasforma in un regime, o per una parte di esso nel nostro caso e favorisce, anzi provoca una reazione uguale e contraria.
È gravissimo trasformare una donna violenta in una martire, alla peggio si chiede di migliorare le sue condizioni da carcerata e nulla più.
La violenza politica ha generato, nel passato, troppe morti e troppi feriti, con la strategia della tensione, sciagura nazionale che servì ai corrotti come fumo negli occhi, come rumore assordante, per distrarci tutti dai loro sozzi traffici.
Qualche corrotto teme dei controlli che lo riguardano?
Sicuramente abbiamo anche questo dietro la nuova apologia di reato, da parte della sinistra progressista, formata da spezzoni dei vecchi partiti politici.
Infine abbiamo quelli che manifestano per la....... poverina nelle carceri ungheresi.
Sì sa, senza il potere corrotto i minchioni dovrebbero lavorare, guadagnarsi uno stipendio come tutti gli altri e le contraddizioni logiche possono essere sorvolare e dimenticate.
Un tempo battevano le nani per i ladri di regime, venduti alla Cia o al Kgb, oggi stanno con i picchiatori anarchici, che occupano edifici pericolanti, spacciano, vendono refurtiva e lottano....... per i diritti dei loro amichetti incarcerati.

26 gen 2024

Conferenza: "Le due Marie. Vite sulla frontiera orientale d’Italia"



Il ven 26 gen 2024, 15:55 Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta <comunicati_stampa@regione.vda.it> ha scritto:

 


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COMUNICATO STAMPA

Aosta, venerdì 26 gennaio 2024

                                                                       

Biblioteca regionale Bruno Salvadori di Aosta

Conferenza

Le due Marie. Vite sulla frontiera orientale d'Italia

 

L'Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali informa che la Biblioteca regionale Bruno Salvadori, in occasione del Giorno del Ricordo, organizza una conferenza sull'argomento. La ricorrenza è stata istituita con legge dello Stato nel 2004 con l'obiettivo di conservare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel dopoguerra e della complessa vicenda del confine orientale.

Giovedì 8 febbraio 2024, alle ore 18, nella sala conferenze della Biblioteca, lo storico Enrico Miletto dialogherà con Maria Pia Simonetti, scrittrice.

Le protagoniste del libro "Le due Marie. Vite sulla frontiera orientale d'Italia" sono due donne molto diverse fra loro: Maria Pasquinelli è un'ardente militante fascista e repubblichina, ossessionata dal nazionalismo al punto da uccidere un ufficiale inglese a Pola nel 1947; Maria Bernetic è un'esponente di primo piano del movimento operaio triestino e della lotta partigiana, dirigente comunista negli anni della frattura fra Tito e Stalin. Due figure agli antipodi per formazione, ideali e progetto politico, che, pur non incrociando mai direttamente le loro strade, furono, metaforicamente, l'una avversaria dell'altra e mossero i loro passi nel medesimo spazio geografico, lungo la linea del confine orientale italiano. I loro percorsi biografici rappresentano una lente di ingrandimento attraverso la quale approfondire alcuni tasselli del composito mosaico dell'area Alto adriatica, da Trieste a Pola, passando per la Dalmazia e l'Istria, territori lungo i quali si snodò una parte importante delle loro esistenze. Uno sguardo declinato al femminile che, inserendosi nelle maglie del lungo Novecento, riesce a tratteggiare sequenze di storia e di storie, frammenti di vita pubblica e privata, segnati, nelle loro diverse sfumature, da valori e identità opposte, aspirazioni e ideali, perseveranza ed estreme convinzioni personali. Elementi che, trascinandosi dietro il loro carico di tensione, appaiono rivelatori del clima che in quegli anni bui e tormentati permeava la frontiera orientale d'Italia.

 

Enrico Miletto è ricercatore di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell'Università di Torino, dove svolge anche attività didattica. Tra le sue pubblicazioni sul tema del confine orientale d'Italia: Gli Italiani di Tito. La Zona B del Territorio Libero di Trieste e l'emigrazione comunista in Jugoslavia (1947-1954) (Rubbettino, 2019); Novecento di confine. L'Istria, le foibe, l'esodo (FrancoAngeli, 2020). Ha curato con S. Tallia: Vite sospese. Profughi, rifugiati e richiedenti asilo dal Novecento a oggi (FrancoAngeli, 2021).

 

Info: Biblioteca regionale Bruno Salvadori, via Torre del Lebbroso 2, Aosta.

Tel. 0165-274802 - email: brao-cultura@regione.vda.it

 

Bibliothèque régionale Bruno Salvadori d'Aoste

Conférence

Le due Marie. Vite sulla frontiera orientale d'Italia

 

L'Assessorat des activités  et des biens culturels, du système éducatif et des politiques des relations intergénérationnelles de la Région autonome Vallée d'Aoste annonce que la Bibliothèque régionale Bruno Salvadori organise une conférence à l'occasion du Jour du souvenir, instauré en 2004 par une loi nationale dans le but de préserver la mémoire de la tragédie des Italiens et de toutes les victimes des foibe, ainsi que de l'exode, après la guerre, des habitants de l'Istrie, de Fiume et de la Dalmatie, mais aussi des vicissitudes complexes de notre frontière orientale.

Jeudi 8 février 2024, à 18 h, dans la salle des conférences de la Bibliothèque, l'historien Enrico Miletto dialoguera avec l'écrivaine Maria Pia Simonetti.

Les protagonistes du livre "Le due MarieVite sulla frontiera orientale d'Italia", sont deux femmes très différentes : Maria Pasquinelli est une ardente militante fasciste et repubblichina, tellement obsédée par le nationalisme qu'elle tue un officier anglais à Pula en 1947 ; Maria Bernetic est une représentante de premier plan du mouvement ouvrier de Trieste et de la Résistance, dirigeante communiste dans les années de la rupture entre Tito et Staline. Deux figures diamétralement opposées par leur formation, leurs idéaux et leurs projets politiques qui, tout en ne croisant jamais directement leurs chemins, furent métaphoriquement l'une l'adversaire de l'autre, évoluant dans le même espace géographique, le long de la frontière orientale italienne. Leurs parcours biographiques permettent d'analyser dans le détail certaines tesselles de la complexe mosaïque de la région du haut Adriatique, de Trieste à Pule, en passant par la Dalmatie et l'Istrie, territoires où une partie importante de leur vie s'est déroulée. C'est un regard décliné au féminin qui, à travers les mailles de ce long XXe siècle, parvient à tracer des séquences d'histoires et de l'Histoire, des fragments de vie publique et privée, marqués, dans toutes leurs différentes nuances, par des valeurs et des identités opposées, par des aspirations et des idéaux, ainsi que par la ténacité de convictions personnelles extrêmes. Autant d'éléments chargés de tensions et révélateurs des conditions de vie qui, au fil de ces années sombres et tourmentées, ont profondément marqué la frontière orientale de l'Italie.

Enrico Miletto est chercheur en histoire contemporaine au Département de langues et de littératures étrangères modernes de l'Université de Turin, où il exerce également une activité d'enseignement. Parmi ses ouvrages sur le thème de la frontière orientale, figurent Gli Italiani di Tito. La Zona B del Territorio Libero di Trieste e l'emigrazione comunista in Jugoslavia (1947-1954) (Rubbettino, 2019); Novecento di confine. L'Istria, le foibe, l'esodo (FrancoAngeli, 2020). Avec S. Tallia il a publié : Vite sospese. Profughi, rifugiati e richiedenti asilo dal Novecento a oggi (FrancoAngeli, 2021).

 

Renseignements : Bibliothèque régionale Bruno Salvadori – 2, rue de la Tour du Lépreux, Aoste.

Tél. : 0165 274802 – Courriel : brao-cultura@regione.vda.it

 

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Fonte: Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

 

 



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8 nov 2023

ONG e altre organizzazioni di stampo mafioso.

Ora non vogliono la reclusione in Albania dei migranti, soluzione marginale e secondaria, sicuramente non risolutiva.
Loro protestano, ma, questa è la faccenda, chi li paga resta sempre nell'ombra, ma non troppo.
Dietro abbiamo le chiese, cattolica e protestanti, abbiamo speculatori con pene mai scontate per aggiotaggio, ovvero speculazione criminale su monete ed economie deboli, che hanno generato miseria nel Sud del mondo.
Dire che le chiese passino i soldi sporchi alle ONG è una quasi certezza, anzi, togliamo la parola quasi.
Dei "benefattori" pagano, offrono denaro, ma vogliono restare anonimi, così loro finanziano le famigerate ONG.
Dunque la faccenda è questa, tutto il viaggio di costoro, dai 4 mila agli 8 mila Euro solo per il tragitto in mare, costa complessivamente 10 mila Euro e più.
Queste somme, nel Sud del mondo, possono sfamare una famiglia per anni, dove si campa con 300, 400 euro all'anno per persona.
Inoltre, da loro, il concetto di risparmio non esiste e quindi sicuramente questi denari vengono anticipati da qualcuno, che poi se li riprenderà.
Le mafie sono certamente in affari, ma come ai tempi della terra dei fuochi, dove industrie chimiche di mezza Europa erano in accordo con la Camorra, per smaltire malamente i rifiuti tossici, ma nessun dei loro dirigenti venne implicato penalmente, anche qui i colletti bianchi restano fuori dalle indagini. 
Ancora una volta abbiamo un volto pulito, buono, anzi buonista per questioni che puzzano di schifo e di criminale.
Senza i riciclatori di denaro sporco le mafie sarebbero sconfitte, senza i buonisti accoglienti i traffici criminali pure.
Perché non puntare su inchieste penali che li coinvolgano e mettano in prigione, io dico in galera, non solo i trafficanti mafiosi, gli scafisti, ma pure chi viene pagato per tutto questo?
Abbiamo volontari milionari, preti e pastori protestanti, se fosse necessario anche qualche altolocato delle varie chiese, cardinali e vescovi che sono sempre altezzosi sulla nostra pelle, da almeno indagare. 
Io aggiungerei alla lista dei sospetti corrotti da arrestare anche qualche pennivendolo, al soldo di costoro, ma so bene che i buffoni urlerebbero al regime fascista, perché, secondo loro, chi combatte il crimine è fascista.
Poi certi geni incompresi si lamentano che la destra cresce.

2 nov 2023

Siamo in guerra, prepariamoci.

Sarà necessario applicare il codice militare di guerra?
A quel punto avremmo i plotoni di esecuzione per alto tradimento, ma mi auguro che questo non avvenga.
L'Italia non è mai stata colpita dal terrorismo islamico, direttamente, in attentati all'estero nostri connazionali sono morti, ma questo fatto passa sotto tono, sulla nostra stampa prezzolata.
Pure alcuni casi di aggressioni alle forze dell'ordine, o altro, hanno visto personaggi strillare Allah Akbar, pure da noi, ma il tutto è stato celato, malamente, con le solite perizie psichiatriche fatte dai nostri pennivendoli, non si sa come, che dichiaravano, senza dati, senza psichiatra, che quelli erano malati mentali.
Forse hanno ragione e in conseguenza si dovrebbero prendere iniziative dure contro tutti gli islamisti, da trattare come psicopatici.
Prima o poi capiterà, ma per ora attendiamo che qualche lupo solitario ci colpisca, colpisca poveretti che vanno al mercato, fanno una passeggiata o semplicemente vanno al lavoro.
Il problema sta nei venduti, nei traditori, tanti, troppi, che stanno a prescindere con i terroristi.
Costoro sperano di cavalcare il diavolo per avere qualche vantaggio, politico e sindacale.
Sono quelli che fanno analisi sociologiche per giustificare i taglia gole, per dire che se fossero stati integrati non lo sarebbero.
Il loro discorso è troppo stupido e ipocrita, che non merita neppure una risposta, ma solo qualche risata.
Invece piccoli tagliagole crescono, parlo dei ragazzini, già violenti per strada con i più deboli, che formano le baby gang, spaccano, rubano e se ne vantano su internet, impunemente.
Quindi il nemico lo abbiamo in casa e sono sempre loro, io lo chiamo il popolo dei "lecca culi" professionisti, sono quelli che saltarono sui carri giusti al momento opportuno.
Il mondo cambia ed ora servono sempre meno, i ruffiani, perché chi ci vuole controllare possiede lo strumento più efficace che esista per sapere tutto di noi, internet.
Costoro eccoli che si arrabbiano e si pongono accanto ai taglia gola, si farebbero pure turchi, ma la moglie e le figlie non vogliono uscire coperte come mummie nei sarcofaghi e quindi la loro solidarietà è solo formale.
Sì, sono coloro che rischiano la rapina sui treni e sui mezzi pubblici, al mercato e alla stazione.
Comunque cosa farebbero senza la santa raccomandazione politico sindacale?
Dovrebbero andare a lavorare pure loro.
Sì, se le faccende non mutano da noi, vedremo le manifestazioni a favore dei poveri terroristi islamici, vittime della repressione fascista.
Io sono pessimista sempre più e questo povero Paese, legato a questa assurda Unione Europea, finirà verso un futuro terribile.
Prima o poi qualche generale riporterà il mondo nel suo verso giusto, non al contrario, ma saranno dolori.
Io, anni fa, questo lo temevo, oggi lo spero, me lo auguro per tutti.

4 set 2023

Il governo Meloni è debole, altro che fascista.

Sì, un po' ci ho sperato, non nel ritrovarmi nel Ventennio, ma in uno Stato forte, che punisce i ladri, che scaccia chi deve essere scacciato, che impedisce l'arrivo a chi sbarca illegalmente.
Invece pare tutto come prima, pur non avendo alternative, perché se salissero loro ci porterebbero presto alla bancarotta finanziaria, con il debito pubblico, con il Reddito di cittadinanza, con le quote 110, che in parte, in gran parte ingrasserebbero i truffatori e i mafiosi.
Poi loro andrebbero con i traghetti a prenderli direttamente sulle coste africane, li porterebbero qui e li manterrebbero a nostre spese e in poco tempo l'Italia diventerebbe un caravanserraglio, con le adultere lapidate, con il burqa e il burchino obbligatorio e tanto altro.
Io però sogno un futuro migliore per chi verrà dopo di noi, spero per loro che ritrovino le loro radici cristiane, autentiche, popolari, senza fanatismo e bigottismo, ma anche senza ipocrisie come quelle attuali, di una chiesa che pare sempre più una società in affari, che difende i propri interessi.
Fa quadrare le entrate extra, come quelle delle cooperative dedite all'accoglienza, ma non è interessata alla salute delle anime e al futuro nazionale e quindi cristiano di questa povera nazione, venduta per trenta denari.
Non è casuale che sotto Bergoglio abbiamo il minimo storico delle presenze dei fedeli nelle chiese e il crollo è iniziato proprio con lui.
Sì, so bene che alla fine vincerà la logica spietata del profitto e chi non si adatterà sarà schiacciato, non mi immagino un avvenire prospero per chi non sa usare la razionalità e il senso oggettivo delle cose, per comprendere la realtà.
Quindi servono campi per espellere chi non ha diritto a restare da noi, se le corti dei miei stivali, diciamo così per non offendere i moralisti, ci condannassero si mandano costoro da loro, nei loro Paesi da dove partono tali sentenze, Francia, Germania per esempio.
Sì, sarebbe bello vedere un governo con gli attributi e non solo politici vuoti e insensati, che promettono e non fanno.

5 ago 2023

I criminali dell'accoglienza facile.

Esisteva un mondo ipocrita, che si mostrava buono, oggi diremmo buonista, che nascondeva e nasconde ancora, i crimini evidenti.
I soldi che arrivano alle ONG da dove giungono e perché costoro pagano il servizio?
I giornalisti, prezzolati in un modo evidente, che piacciono solo agli sporcaccioni e agli ipocriti, oltre agli idioti, chi li finanzia?
Questa voglia di riempire le nostre città di bande di giovani balordi, di baby gang, con potenziali tagliagole che affilano le lame, da dove arriva e a cosa punta?
Infine, perché nessuno indaga, io dico, perché nessuno denuncia i pennivendoli che fanno apologia di reato a favore di chi non rispetta le leggi, che esalta il tale prete che favorisce l'immigrazione clandestina, o il sindaco tanto corrotto e truffatore, ma ospitale con i nostri soldi?
Il marcio è evidente e le strilla di questi ipocriti, che ricordano i politici filo mafiosi del passato e del presente, paiono ridicole, adatte a convincere qualche mentecatto e qualche sporcaccione in carriera, politicamente corretto.
L'Italia è destinata alla guerra civile?
È ovvio, come il fatto che tanta gente è morta di cancro per la dispersione di rifiuti inquinanti sul territorio, come insegna la letteratura medica.
Un tempo, se denunciavi il marcio, eri indicato come un fanatico rompiscatole, da emarginare, isolare, condannare, punire.
Oggi è la stessa faccenda, se avvisi dei pericoli vieni accusato di razzismo e anche di essere un fascista.
Intanto, ho imparato, da tempo, a seguire il proverbio indiano, ovvero se hai un nemico vai al fiume e attendi che passi il suo cadavere.
Prima o poi la corrente li trascinerà verso il mare tutti questi idioti tanto meschini, tanto falsi e tanto stupidi.

8 lug 2023

La politica filo immigrazione è una politica fascista.

Uso il linguaggio degli anni Settanta del secolo scorso, che considerava tutto fascista ciò che riguardava lo sfruttamento della manodopera.
Non mi interessa arrivare a verità storiche o altro, nella politica del passato, ma capire le contraddizioni della sinistra, anzi le ipocrisie di questa sinistra demente.
Colpire i salari dei lavoratori più deboli socialmente è da fascisti, ripeto il concetto in uso un tempo.
Quindi se faccio giungere un po' di immigrati che fanno crollare i guadagni di gente da sempre sfruttata sono un fascista che canta "Bella Ciao", amico dei caporali di stampo mafioso, contro il progresso tecnico, che imporrebbe macchine agricole e non braccianti da sfruttare il più possibile.
Sì, sarei un retrogrado classista, perché tutto questo lo farei per mantenere i miei privilegi da piccolo Borghese, più fumo che arrosto, che non si sporcherebbe mai le mani come bracciante, manovale o spazzino.
Quelli sono lavori per altri, per esseri inferiori, così di fatto affermano.
L'Italia è un Paese classista, che premia non il merito, ma L'appartenenza famigliare, sociale, partitica, così oggi costoro sono favorevoli ai braccianti che raccolgono i pomodori a mano, domani saranno favorevoli alla repressione violenta contro i figli degli attuali braccianti, come in Francia oggi.
Il buonismo accogliente è solo una brutta farsa recitata male, che ci prepara l'inferno in terra.

28 mag 2023

La sinistra non governerà per diversi anni.

Perché avverrà questo?
Perché chi ha portato il debito pubblico sopra il 160% sul Pil non può essere credibile per i mercati internazionali.
Il collasso italiano sarebbe un disastro economico mondiale e nessuno lo vuole, neppure i più biechi speculatori, quindi non rimane che attenderci un futuro stabile, non proprio nazionalista, come Paese indipendente, ma conservatore, di centro destra.
Infatti la politica estera del governo attuale appare simile a quella della vecchia Democrazia Cristiana, filo atlantica e alleata a Bruxelles, quasi in amicizia.
Così quel cambiamento che ci attendavamo tutti, scelte indipendenti, come in Ungheria, non si vedono, le espulsioni dei clandestini sono ancora scarse, la sicurezza nelle strade è un ricordo lontano, di anni sereni, almeno per quello.
Il pericolo fascista non esiste, non può esistere, anche se comici e giornalisti lo sbandierano come reale, perché l'Italia è quella del 2023 e non di cento anni fa.
Non abbiamo più i contadini, ultimi servi della gleba, che vivono, facendo la fame,  con la mezzadria.
Le fabbriche sono diverse e si prospettano rivoluzioni nella società, sempre più tecnologica, con sviluppi sociali imprevedibili, ma certamente che ci porteranno lontano da quel mondo sociale, del Ventennio, che non esiste più.
Quindi ci saranno politiche sociali che tenderanno a far tornare a casa loro i migranti, prima con le buone e poi con le cattive.
Servono tecnici capaci, quelli ne mancano sempre più, così si spera che si riesca a promuovere corsi e scuole che diano un futuro lavorativo ai giovani e meno giovani.
Io spero anche in corsi online, gestiti dall'Intelligenza Artificiale, che potrebbe già oggi aiutare molto.
La sinistra invece è ferma all'Ottocento, dal punto di vista sociale ed è anche ridicola, molto ridicola, perché le politiche che hanno portato al precariato nel lavoro, i tagli alla sanità pubblica, sono loro.
Oggi scendono in piazza per criticare le scelte sociali, che hanno fatto passare, da bravi amichetti clientelari, proprio loro in silenzio.
Ormai gli scioperi generali sono un ricordo passato e riescono solo a creare disagi con gli scioperi dei mezzi pubblici, che ostacolano socialmente la gente più povera delle nostre città.
Sì, la sinistra non esiste più, dovrebbe lottare per dare lavoro a chi non l'ha, non sussidi con il Reddito di Cittadinanza.
Poi come leader hanno una miliardaria, che vuole colpire il ceto medio con le tasse, ma lei ha tutto in Svizzera, al sicuro.
Siamo oltre il ridicolo e questa sinistra deve rivedersi tutta o scomparirà e avremo solo populismo pericolo, come i 5 Stelle, a fare opposizione.
Senza opposizione vera non abbiamo la democrazia, ma solo un'oligarchia.

2 mag 2023

Il ridicolo di un sindacalismo a servizio di intrallazzi palesi.

Perché non scioperarono contro le leggi sul precariato, sul lavoro interlineare degli ultimi 40 anni?
La sinistra ha governato, sciaguratamente, per quasi 40 anni, da tangentopoli al governo giallo rosso, prima delle ultime elezioni.
Al potere questa massa di ipocriti, vendettero tutte le leggi a favore dei lavoratori, colpirono lo Statuto dei Lavoratori, portarono i giovani ai tirocini gratuiti, o quasi.
Misero le peggiori condizioni, per stabilità lavorative, degli ultimi cento anni.
I diritti acquisiti, dei nostri padri, nonni e bisnonni, furono gettati come carta straccia.
Il popolo degli scioperi facili invece si sta scaldando per combattere il governo, detto fascista, ma le loro proteste sono contro le leggi della sinistra.
Quando furono imposte non dissero nulla, non scesero in strada a protestare.
Però l'unico sciopero che riescono ad organizzare è quello dei mezzi pubblici, che, guarda la casualità, danneggia gli altri lavoratori che vanno al lavoro.
Infine, come la ciliegina sulla torta, abbiamo Elly Schlein, la nuova segretaria del PD, miliardaria che critica le leggi sul precariato, imposte proprio dal suo partito nel passato.
Sì, siamo alle comiche, al ridicolo che pare una grande presa per il naso di chi lavora oggi.
La sinistra al potere ha venduto 100anni di lotte popolari, di diritti conquistati. Quando torna all'opposizione utilizza il popolo delle proteste facili, dei precari disperati, dei centri sociali con la loro tossicodipendenza, che li porterà alla condizione di senza fissa dimora, prima o poi.
I burocrati sindacali e di partito puntano solo alle loro carriere e ai loro vantaggi personali, li conosco bene e so come sono finiti questi luridi individui nel passato.
Molti fecero belle carriere, dopo la lotta dura, nella pubbliche amministrazioni, altri come politici e sindacalisti ben pagati.
Molti sfruttarono la loro posizione di rivoluzionari in vendita, per fare carriera nelle aziende del parastato o anche nel privato.
Sì, questi personaggi sono i principali nemici dei lavoratori, sono i lestofanti dalla faccia ipocrita e ghignante, che prima affermano e poi negano ciò che hanno appena detto.

5 mar 2023

Tutti in piazza contro i fascisti.

C'erano tutti.
C'era Boldrini, con la nuova segretaria del PD, imposta dai democratici americani, più Conte che tratta con il Pd, anche perché un aiuto dalla Magistratura Democratica, per la strage di poveretti nel bergamasco, fa sempre comodo.
Il popolo delle camminate in centro, con bandierine prima e poi per fare shopping, lo conosco bene.
Abbiamo i ragazzi del liceo, quelli che si fanno gli spinelli e sono antifa perché vogliono fumare, poi passeranno ad altro.
Il popolo democratico è sempre accogliente ed ora ha il naufragio da ricordare, ma le loro motivazioni fanno ridere.
Infatti quelli non sono naufraghi perché si gettano in mare, trascinati dagli scafisti, che si salvano sempre.
Una volta qua saranno manovali del crimine, prostitute e prostituti per i 3 milioni di puttanieri nazionali.
I bambini non accompagnati spesso spariscono e girano voci sulla prostituzione minorile, o faccende che riguardano i pedofili.
Ancora molti di costoro spariscono, se ne vanno a Nord oltre le Alpi, ma una parte potrebbe finire male, compreso i minori veri.
Io ho cercato dati sulla questione, ma non se ne trovano.
Si vede che c'è qualcosa di marcio, di criminale e in molti hanno interesse a nascondere gli orrori.
Però qui le inchieste non arrivano mai, anche perché spesso i documenti validi ottenuti passano in mani attente a riciclarli come carta straccia.
Quindi i traffici sono tanti, ma in questo caso la stampa democratica tace.
Tutto questo non li tocca e in conseguenza si inventano un fascismo da operetta, dove poter ripetere  slogan del passato, come "uccidere un fascista non è un reato".
I sozzi ipocriti non vedono il marcio attorno a loro, quindi possono andare a puttane schiave, appena importate, a prostituti e a ragazzine e a ragazzini, forse anche a bambini, ma il tutto è protetto dal silenzio complice.
Poi i drogati nazionali, dalla cannabis alle altre sostanze, dove erano il sabato pomeriggio?
A manifestare contro i fascisti che contrastano i loro vizi?
Infine il popolo carrierista fasullo era in prima fila, rischiano di vedersi tagliate le sovvenzioni pubbliche e così dovrebbero sudare per campare, come tutti i non raccomandati in questa povera Italia.
Leggendo le minchiate giornalistiche non riesco a capire cosa sia per loro il fascismo e tendo a confonderlo con l'antifascismo di questa massa di ....... oni.

26 feb 2023

Il popolo del PD non si arrende mai.

Il Partito Democratico è un frutto della storia della Repubblica italiana, sono gli eredi dell'arco costituzionale, ovvero tutti i partiti della Prima Repubblica, tranne gli estremi, di destra e di sinistra, che erano dentro le logiche del potere di allora. In pratica per fare carriera come medico, per fare carriera come bidello, come notaio l'appartenenza al partito giusto era ed è fondamentale. Poi ci sono i salti da partito a partito, da corrente a corrente, mentre il merito appare solo una barzelletta nazionale, ovvero se vuoi qualcosa da onesto punta all'estero, direttamente, con l'emigrazione o con la diffusione dei tuoi lavori, artistici, artigianali, scientifici, letterari. In Italia non si fa nulla senza avere le tessere in tasca ed eccoli i democratici che si inventano l'antifascismo del Terzo Millennio, ma non lo sanno definire e spiegare. Infatti cosa ha a che vedere il movimento fascista degli anni Venti del secolo scorso con la realtà attuale? Non ci sono più i latifondisti e i mezzadri che chiedono la riforma agraria, non abbiamo un'industria bellica che ha necessità di un sistema militaresco per prosperare. Era un mondo lontano dal nostro, diciamo anni luce, che ha nulla a che vedere con la realtà attuale, clientelare e mafiosa, con i partiti corruttori e corrotti, in crisi di identità con l'avanzare del neoliberismo, non buono e non equo, ma almeno in questo caso utile a ripulire i minchioni nei posti di comando, o almeno si spera. Scusate, ma cosa ci azzecca la frase della signora, "il fascismo è nato dal bordo di un marciapiede", con la realtà storica? Invece la signora preside dovrebbe sapere che lei è fascista, erede storica e anche probabilmente diretta della cultura aristocratica del fascismo. Lei occupa un posto, da preside, senza sapere cosa sia il fascismo, ovvero non meriterebbe neppure di avere la licenza media inferiore. Dalla sua abbiamo il popolo dei docenti universitari, quelli con le tessere in tasca, sono i geniali vincitori di concorso, intelligenti e colti come la signora preside in questione. Io lo confesso, sono antifascista ed infatti combatto i loschi seguaci del PD e delle forze che lo circondano, i loro intrallazzi sociali ed economici, che ci hanno dato un debito pubblico che ci sta facendo fallire. Combatto i guerrafondai, di tutti i colori, che sono uniti sempre sotto le bandiere a stelle e strisce. Chiedo di poter ottenere un po' di spazio, per chi vuole fare qualcosa di utile e di bello in Italia e non dover puntare sempre all'estero, magari utilizzando Internet per esempio, dove ci si può collegare con il mondo intero. Un fatto comunque è certo, costoro rappresentano lo schifo nazionale, al punto che non possiedono nozioni scolastiche elementari, ma sono a livello altissimo per posizione sociale, come direttori didattici per esempio. Sì, certamente temono di dover svolgere lavori adeguati alle loro capacità, ma finalmente avremmo le strade pulite, senza immondizia.

20 gen 2023

In Francia e in Italia odiano la Madonna.

In Francia, sciagurato Paese che ha avuto molti morti per terrorismo islamico, se la prendono con una statua della Madonna, in un luogo publico, per difendere la laicità dello Stato.
In Italia la CGIL e il PD se la prendono con una maternità con Maria e Gesù bambino, un quadro in ginecologia nel Veneto
Io ho sempre odiato i sindacati e i sindacalisti che ho sempre visto come abili nel doppio gioco, a servizio di interessi politici ed economici, mentre il PD lo conosciamo tutti, ovvero dal pugno chiuso, del vecchio PCI, sono arrivati alle gonne dei pederasti.
Il nulla di queste realtà mi infastidisce, li trovo arroganti quanto ignoranti, spesso ammanicate con forze che puzzano di marcio, come ai tempi della vecchia DC.
Loro hanno occupato i posti del potere, in magistratura e nella realtà pubbliche, lasciati liberi dai loro predecessori, i democristiani e i socialisti.
Anzi, si può affermare che ebbero il nonno fascista, che passò in montagna il 24 aprile del 1945 per scendere il 25 aprile partigiano, poi ebbero il padre democristiano e socialista, a secondo delle convenienze ed ora sono tutti democratici.
Oggi sono laicisti, ma solo contro le Madonne e i santi, mentre per le islamiche con il burqa tutto va bene, anche se esiste una legge che impedisce di nascondere il viso in pubblico.
I soldi del Qatar, del Marocco e pure quelli non trovati dell'Arabia Saudita, dell'Iran, degli Emirati Arabi, magari con qualche mancia di Macron dalla Francia, sono la causa del loro strano laicismo iconoclasta?
Forse le intercettazioni e il controllo fiscale sui politici ed affini ci porterebbero molte sorprese, così salveremo Madonne, crocefissi e santi, liberandoci di un po' di farabutti.

18 dic 2022

Il futuro fa meno paura? Rossi Arduino

La storia è un susseguirsi di periodi di pace e di periodi di guerre, di invasioni, con epidemie devastanti, con fame e miseria al seguito.
In Italia abbiamo avuto il più lungo periodo di pace della sua storia, dal 1945 non ci sono state più guerre se non problemi di ordine pubblico e nulla più, invece nel passato ogni generazione conosceva la sua guerra, talvolta si nasceva e si moriva dentro un conflitto armato.
Tutto questo non è dovuto alla nostra bontà ritrovata, ma alla paura di un conflitto atomico, devastante come l'Apocalisse, che ha impedito, con la sua paura, di arrivare ad altri scontri armati.
Oggi rischiamo parecchio con la guerra in Ucraina e tutti sanno che i russi non possono perdere, le sparate del comico ucraino, con il suo vinceremo e distruggere o la Russia, possono essere considerate come brutte barzellette che non fanno ridere.
Diciamo che un'arma contro l'Italia è certamente quella dell'invasione da parte di mezza Africa, da parte degli islamici, che già impongono le loro leggi, come il caso di Firenze, dove loro possono rifiutarsi di andarsene dal garage trasformato in moschea.
Altri gruppi, legati agli anarcoidi, con lo spaccio di droghe, quindi vicino alle cosche mafiose, organizzano rage parti impunemente, sfidando lo Stato, che se agisce con i mezzi legali e dovuti, diventa fascista, secondo i finanziati dal Qatar.
Per vincere la guerra servono indagini e servono carceri, o pene alternative, dove il lavoro è obbligatorio per tutti i condannati.
"Chi non lavora non mangi neppure", scriveva San Paolo Duemila anni fa e resta sempre la legge corretta e giusta per curare questa nostra società, per i piccoli criminali o per i ladri politici di alto livello.
Bisogna sequestrare tutti i beni, ottenuti disonestamente, da costoro e costringerli a guadagnarsi da vivere con il lavoro, come fanno tutti gli onesti di questo Paese, di questo mondo.
Se faremo così il futuro, per i nostri figli e nipoti, sarà migliore e dominerà ancora la pace, altrimenti avremo droga e schifezze nelle strade, bande di balordi e di islamisti che faranno da padroni.
Sarebbe bello una riforma costituzionale che elimini il divieto dei lavori forzati, perché chi è onesto lavora sino a quando ha le forze per lavorare, chi è un farabutto, ruba e si fa mantenere fino all'ultimo giorno della sua vita.

15 nov 2022

L'immigrazione aumenta il numero dei poveri e il sottosviluppo.

Non so se veramente Hitler avesse detto che "per le masse bastano le emozioni e per pochi serve la ragione" comunque la strategia dei politici è ancora questa.
Oggi in particolare quelli che si definiscono progressisti sfruttano ancora vecchie idee di progresso dell'Ottocento, dei positivisti, che definirono, nei primi del Novecento, Albert  Einstein un ritardato mentale, colpevole di aver sconvolto le loro certezze assolutiste con la Teoria della Relatività.
Così la stampa gioca con i buoni sentimenti, anzi sulle emozioni, di gente che non si fa troppe domande, oppure si impongono banalissime risposte, ripetute con qualche sorriso ebete, di chi si crede intelligente.
Ne propongo alcune: "Nessuno sceglie dove nascere,...... Se tu fossi al loro posto cosa faresti?...... Ci pagano le nostre pensioni......... Abbiamo pochi figli e loro sono contro l'inverno demografico......."
Le risposte sono diverse e un pochino più intelligenti: "Oggi non conta dove nasci, ma cosa sai fare...... Se fossi al loro posto cercherei di studiare e formarmi professionalmente, da loro uno che possiede un po' di capacità professionali vive molto bene.....   Le pensioni si pagano sul reddito e più uno guadagna più contribuisce, i loro salari sono da fame e spesso in nero...... I nuovi nati crescono male tra loro e ingrossano le baby gang, invece in futuro serviranno tecnici capaci ed esperti di nuove tecnologie, ma loro hanno una visione fatalista dell'esistenza e sono i meno adatti al nostro futuro, sono più adatti al ritorno al Medioevo. "
In pratica loro hanno bisogno di scuole e di un'evoluzione culturale, ma la nostra scuola non è in grado di imporla, per diversi motivi, perché non può bastare.
Sarebbe più utile tradurre e diffondere i nostri libri nelle loro lingue, in formato ebook gratuito via internet, perché, mi ripeto, oggi conta ciò che sai fare.
È il pensiero razionale, che rende la gente vincente, mentre il fatalismo degli immigrati porta il sottosviluppo nelle nostre periferie, con miseria e fame, violenza e malattie.
Davanti a queste osservazioni i buonisti progressisti, io li chiamo tardo positivisti, si strappano le vesti, ti insultano dicendo che sei un razzista, confondendo il concetto di razza con quello di etnia culturale.
Ti maledicono, accusandoti di essere un fascista, un reazionario e oscurantista, poi ripropongono i soliti loro dogmi sottoculturali, dove ti considerano un essere inferiore, perché non credi nelle verità assolutista da loro propinate.
Forse non lo sanno, ma sono loro i razzisti e gli anti democratici, ma io non riesco più a parlare a quel punto e non trattengo più le risate.

21 set 2022

Perché la destra vincerà in Italia?

Perché la sinistra non fa più la politica di sinistra, ovvero non difende gli interessi dei lavoratori, addirittura ha venduto le leggi che tutelavano i diritti dei lavoratori per trenta denari, ottenuti dai faccendieri, razza potente in Italia, che non conosce la logica del libero mercato, ma pretende di imporla ai lavoratori e a tutti i cittadini meno fortunati.
La destra vince perché difende gli italiani, ovvero anche i lavoratori immigrati inseriti regolarmente, mentre la sinistra pare impazzita e vive in un suo mondo falso, esistente solo nelle loro menti.
La sinistra ha ai suoi vertici i figli e i nipoti dei vecchi carrieristi, figli di caste medioevali, che eriditavano, di generazione in generazione, libere professioni, situazioni vantaggiose, posti pubblici, a livelli alti o medio alti.
Sì, i bisnonni furono fascisti, i nonni democristiani, i padri socialisti o del Partito Comunista e loro sono democratici, così si definiscono
L'esempio perfetto lo trovi in Enrico Letta, imposto dai potentati italiani e stranieri, a guida di un partito che è tutto e il contrario di tutto, che ha come priorità la censura contro chi vuole vivere, come capita dall'inizio dei tempi, secondo le leggi della natura, con maschi e con femmine, imponendo la famigerata legge Zan.
Vuole dare la cittadinanza a tutti i nuovi venuti, spacciatori, papponi, prostitute, ricettatori, ladri e rapinatori al seguito, dicendo che servono migranti, in un'epoca che il lavoro pare sempre più un bene raro per le nuove tecnologie, dove moltissimi poveri hanno uno stipendio da fame, perché la concorrenza dei migranti li mette alle strette, perché le nuove famigerati leggi liberiste per il lavoro, fatte a sinistra, li affama, con stipendi e condizioni da fine Ottocento.
Forse Letta non lo sa, ma grazie a lui e ai suoi amichetti, per la prima volta nella storia italiana, la destra vincerà le elezioni regolarmente e bisogna ringraziarlo.
Senza di lui e la sua politica non sarebbe stato possibile.
Meloni è post fascista?
Agli italiani non interessa, ma vogliono solo andare a fare la spesa senza essere aggrediti, minacciati, rapinati, vogliono andare al lavoro senza rischiare la vita, passando per una stazione per esempio.
Le donne, le ragazze, vogliono andare al lavoro, al supermercato, a scuola senza subire molestie sessuali, aggressioni fisiche e stupri.
È per questo che Meloni vincerà, ma Letta non lo sa quanto l'ha aiutata, senza le sue fregnacce non sarebbe mai arrivata così in alto.
A questo punto il dubbio di Renzi è pure il mio.
Non sarà un agente della Meloni?

4 set 2022

Giornalisti, troie di regime.

Se leggete le notizie su Google News questo risulta eclatante, i fatti di cronaca vengono raccontati quasi sempre allo stesso modo, con argomenti banali e idioti, tutti simili.
L'aggressione da parte di un militante gay contro Meloni, durante un comizio, viene chiamata...... contestazione, mentre se a compiere lo stesso atto fosse stato uno di destra sarebbe stata un'aggressione fascista e squadristica.
I fatti hanno diverse rilevanze, anche se poi sono gli stessi reati penali, che vengono trattati in modo diverso dai nostri giudici, a secondo di chi li compie, in un autentico falso e abuso d'ufficio eclatante.
La domanda sorge spontanea.
Perché uno fa il giornalista?
Per i soldi no, perché prima di guadagnare in modo decente, devono entrare in qualche giornale di larga diffusione, sempre meno numerosi oggi e prendere una posizione di prestigio, dopo aver leccato molti culi dei potenti.
Escludendo pochi predestinati, questo avviene per la maggioranza dei pennivendoli, che lavorano spesso di notte, come le puttane, mentre un posto fisso al giornale lo ottiene a quarant'anni almeno. 
In genere svolgono altri lavori, sempre precari, come gli insegnanti, o si fanno mantenere dai genitori, che sognano il loro bambino giornalista, da mostrare a tutti i parenti e amici come esempio di bamboccione di successo.
Sì, se avessero scelto il mestiere di fabbro ferraio avrebbero guadagnato molto di più e non si sarebbero venduti come le prostitute, mantenendo la loro dignità. 
Cosi i poveretti devono imparare subito che l'autocensura è l'unica alternativa alla censura imposta, che li escluderebbe dal periodico in cui scrivono.
Ecco a voi i pappagalli di regime, sempre pronti a cantare la stessa canzoncina, su tutti i giornali nazionali, a servizio di poteri detti forti, ovvero il mondo che controlla la politica, che paga e si fa pagare, con i contributi pubblici, o con i soldi dei russi o della CIA, che hanno reso l'Italia lo zimbello dell'Occidente, con uno dei debiti pubblici peggiori al mondo, con un ceto medio, detto mediocre, asservito e formato da coglioni, che nascondono i soldi in banca, senza sapere che cosa sia l'inflazione, che se li mangerà come nel passato. 
A Napoli dicono che se non ci fossero i fessi i furbi morirebbero di fame, così i faccendieri nazionali, incapaci di navigare nel mondo dell'alta finanza, si arricchiscono grazie agli idioti che si leggono i giornalacci progressisti, che si bevono tutte le minchiate sparate da quei miserelli, detti giornalisti.

24 ago 2022

Fascismo e antifascismo che cosa sono?

Io sono cresciuto con l'insulto di fascista in bocca e lo erano tutti coloro che si professavano moderati,  contro questo gruppo politico estremista,  piuttosto che l'altro.
Fascisti erano tutti i democristiani,  i socialisti,  i socialdemocratici,  i tesserati del Partito Comunista Italiano oppure erano gli altri,  a sinistra,  rossi scarlatti, estremisti.
Poi qualche vero nostalgico c'era,  ma in genere taceva,  perché temeva le chiavi inglesi,  usate come spranghe,  che colpivano pesantemente.
Oggi sentir parlare di fascismo e antifascismo,  con i pederasti che cantano Bella Ciao, mi viene da ridere, sapendo che i partigiani erano di due gruppi, c'erano  i badogliani filo monarchici,  vicino al mondo militaresco o erano stalinisti,  del PCI di allora,  che vedevano l'Unione Sovietica come Paese ideale,  dove i froci erano mandati nei campi di lavoro in Siberia.
Poi abbiamo i diritti ridicoli per cani e porci, i fanfaroni del giornalismo,  con il popolo mediocre al seguito,  che si scandalizza per un filmato di stupro,  diffuso in rete,  ma non dello stupro in sé stesso.
Parlano di diritti,  da veri dritti,  ma si scordano delle povere donne terrorizzate,  che temono di uscire di casa anche di giorno,  da sole,  perché i migranti le molestano e le stuprano qualche volta,  come dimostra la cronaca nera,  sempre più censurata con termini demenziali,  Italo marocchino,  nuovo italiano,  richiedente asilo, ......
Che cosa è il fascismo?
Quello storico fu qualcosa che non si può più ripetere,  ovvero eravamo un Paese con le proteste dei braccianti,  di una classe operaia che vedeva con gioia la rivoluzione Sovietica,  mentre la borghesia,  piccola o grande che fosse, temeva tutto questo. 
Avevamo un sovrano piccolo e manovrabile,  con generali antidemocratici vicino a lui,  c'era un nazionalismo feroce e un'industria che viveva, trascinando tutta l'economia,  con le commesse militari,  che vedevano nel Duce un punto fermo,  sicuro,  un'autorità che li favoriva.
Cosa ha a che vedere tutto questo con noi oggi?
Nulla,  anzi l'antifascismo pare il vero fascismo,  che censura, limita la libertà con espressioni banali e idiozie demenziali,  sulla stampa,  sempre meno seguita,  che difende gli interessi dei veri evasori fiscali,  quelli che hanno le società in Olanda per non pagare tasse e le attività,  con i finanziamenti pubblici,  da noi.
Meloni e Salvini sono pericolosi?
No,  lo sono l'Intelligenza Artificiale e i robot, che presto ci invaderanno,  rubando milioni di posti di lavoro in ogni settore e di ogni genere,  che renderanno inutili e pericolose le masse dei migranti,  che non sono integrabili per motivi culturali.
Prevedere pulizie etniche terrificanti e disumane è fin troppo facile,  quindi non rimane che favorire la destra,  che mi pare troppo moderata con i migranti,  troppo tollerante.
Ricordo ai cretini antifascisti che sta iniziando una nuova era,  quella del lavoro senza esseri umani,  che diventeranno sempre più inutili.
Chi non saprà adattarsi a questo mondo finirà male,  l'antifascismo sta nel poter dire tutto e il contrario di tutto,  quando invece abbiamo la censura pronta,  che si definisce democratica,  bisogna attendersi l'inferno in terra.
Non saranno i cretini incapaci,  che scribacchiano sui nostri giornali,  a fermare la storia,  che non ci giudicherà,  ma ci spazzerà via oppure no,  se sapremo capire e agire di conseguenza.
Sappiate che di cretini starnazzanti ne sono piene le fosse.

7 ago 2022

La sinistra che cosa è?

Un tempo, anche se spesso solo a parole, era la casa dei lavoratori, oggi è la patria dei raccomandati che temono cambiamenti nel prossimo futuro.
L'Italia è ferma a un classismo medioevale, dove si entra in certe realtà per meriti ereditari, di famiglia, oppure per la fedeltà ai gruppi di potere clientelari, legati al potere politico, in continuo movimento, ma solo nel cambiamento dei nomi.
Sì è passati dalla lotta per i diritti dei lavoratori a quella per i diritti dei pederasti, con la censura ai dati scientifici, che dimostrano che le malattie veneree si diffondono in particolare, per il 90%, proprio tra loro o attraverso loro.
La sinistra pare solo una grande ammucchiata di fancazzisti, a più strati, per difendere le poltrone sotto il sedere.
Un parlamentare, un politico, se è una persona valida, non teme di non essere rieletto, torna al suo lavoro proficuo, come avvocato, come imprenditore, o altro che sia, soddisfatto di aver servito il suo Paese con onestà e impegno.
Sì, sono un utopista incurabile, in realtà la maggioranza di costoro, senza pensioni da parlamentare, senza amicizie e favorì, sarebbe un senza fissa dimora, nel mondo reale.
Ormai a sinistra si lotta contro il fascismo, parola usata e abusata da decenni, al punto che la maggioranza delle persone non sa cosa significa in realtà, ma la utilizza come insulto contro chi non la pensa come loro.
Cosa vuole la sinistra?
Quali sono i suoi programmi di governo?
Vogliono fermare la destra fascista e incapace, mentre loro, che hanno portato il debito pubblico al 160% del PIL, sotto l'ultimo governo giallo rosso, rappresentano il meglio, così affermano.
Dire che soffrano di una malattia mentale chiamata Paranoia è doveroso, ovvero hanno un complesso di superiorità che è sempre accompagnato dal complesso di persecuzione.
Questa malattia era ed è tipica dei dittatori, dei poveretti che detengono un po' di potere senza meriti particolari, degli idioti a cui qualcuno ha dato l'incarico particolare di controllo del prossimo.
Un fatto è certo, la sinistra è morta, è destinata a finire nella pattumiera della storia, avendo tradito il suo ruolo di amica dei lavoratori, fatto tutto da valutare anche per il passato.
Se Letta vincesse, fatto improbabile spero, il suo governo allungherà solo l'agonia di questa casta di parassiti, facendola pagare a noi tutti, italiani.
Io non so chi vincerà le prossime elezioni, ma sono certo che il destino di quella massa in avanzato stato di decomposizione, detta sinistra, è certamente senza futuro.