20 set 2012

Giovanni - Cap. 5 2. SECONDA FESTA A GERUSALEMME (PRIMO RIFIUTO DELLA RIVELAZIONE)


Cap. 5

2. SECONDA FESTA A GERUSALEMME (PRIMO RIFIUTO DELLA RIVELAZIONE)

Guarigione di un infermo alla piscina di Betzaetà

 1  Vi fu poi una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.  2  V'è a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque portici,  3  sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.  4  Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l'acqua; il primo ad entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto  .  5  Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato.  6  Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?».  7  Gli rispose il malato: «Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me».  8  Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina».  9  E sull'istante quell'uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare.
Quel giorno però era un sabato.  10  Dissero dunque i Giudei all'uomo guarito: «E' sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio».  11  Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina».  12  Gli chiesero allora: «Chi è stato a dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?».  13  Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, essendoci folla in quel luogo.  14  Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio».  15  Quell'uomo se ne andò e disse ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo.  16  Per questo i Giudei cominciarono a perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di sabato.  17  Ma Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera sempre e anch'io opero». 18  Proprio per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.