LA PROCESSIONE
Dopo il tramonto
nessuno usciva: era la notte della processione.
Non c'era anima viva
che si ricordasse, che avesse visto, ma io non potevo accontentarmi
di così poco: volevo sapere, capire, toccare.
Il buio era denso,
intenso: avanzavo con il cielo sopra di me, tanto grande e splendente
da perdermi con la mente.
Il diavolo si porti la
mia voglia di sapere e capire: non mi bastavano le spiegazioni su ciò
che avveniva in quella notte.
Salii sino alla cima
della collina calva: il vento tiepido della fine inverno mi soffiava
sul viso tutta la mia voglia di libertà e la gioia di esistere che
sentivo attorno a me.
Non conoscevo la
paura: solo i vecchi e i bambini provavano timori, io ero diverso,
ero un giovane ardimentoso, impetuoso, forse impulsivo, ma certamente
dal vigore virile sufficiente a forzare la realtà.
Non erano degli
spettri pezzenti a impedirmi di fare ciò che desideravo: io ero
l'unico signore della notte, non mi avrebbero impedito di fare ciò
che volevo.
Mi sarei addormentato
tranquillo, con un filo d'erba da succhiare in bocca, le gambe
accavallate meditando sulla sciocchezza superstiziosa del popolino.
Io ero un miscredente,
agnostico, anzi scettico.
Non so quanto rimasi
con gli occhi chiusi, ma vi giuro, non stavo sognando: erano lievi
come lenzuola sospinte dal vento, erano tanti come una folla mai
vista da essere umano.
Parevano il popolo del
Giudizio Universale: erano tanti da giungere sino all'orizzonte.
Pregavano, ripetevano
orazioni in mille lingue: in latino, in greco in particolare.
Le vecchiette
affermavano che fossero gli spiriti del purgatorio: erano peccatori
minori, o convertiti nell'ultima ora della vita.
Scambiavano preci con
preci per accorciare il tempo della pena.
MI misi in fila
anch'io e un tale malconcio, dal viso incartapecorito, mi dette una
lunga torcia.
Mi sentivo a mio agio:
ero l'ultimo di una lunga fila e inizia a pregare per me e per tutti
quelli che conoscevo.
Era bello, era
piacevole, non ero un frate, ma mi sarei volentieri messo il saio.
-Giuseppe detto il
vagabondo è stato trovato morto sulla collina chiamata degli
spettri.
Il medico legale ha
stabilito che la causa del decesso era dovuta
a un collasso
cardiaco, forse provocato da una forte emozione.-
racconti di Arduino Rossi