10 set 2012

storie brevi ...LA PROCESSIONE









LA PROCESSIONE

Dopo il tramonto nessuno usciva: era la notte della processione.
Non c'era anima viva che si ricordasse, che avesse visto, ma io non potevo accontentarmi di così poco: volevo sapere, capire, toccare.
Il buio era denso, intenso: avanzavo con il cielo sopra di me, tanto grande e splendente da perdermi con la mente.
Il diavolo si porti la mia voglia di sapere e capire: non mi bastavano le spiegazioni su ciò che avveniva in quella notte.
Salii sino alla cima della collina calva: il vento tiepido della fine inverno mi soffiava sul viso tutta la mia voglia di libertà e la gioia di esistere che sentivo attorno a me.
Non conoscevo la paura: solo i vecchi e i bambini provavano timori, io ero diverso, ero un giovane ardimentoso, impetuoso, forse impulsivo, ma certamente dal vigore virile sufficiente a forzare la realtà.
Non erano degli spettri pezzenti a impedirmi di fare ciò che desideravo: io ero l'unico signore della notte, non mi avrebbero impedito di fare ciò che volevo.
Mi sarei addormentato tranquillo, con un filo d'erba da succhiare in bocca, le gambe accavallate meditando sulla sciocchezza superstiziosa del popolino.
Io ero un miscredente, agnostico, anzi scettico.
Non so quanto rimasi con gli occhi chiusi, ma vi giuro, non stavo sognando: erano lievi come lenzuola sospinte dal vento, erano tanti come una folla mai vista da essere umano.
Parevano il popolo del Giudizio Universale: erano tanti da giungere sino all'orizzonte.
Pregavano, ripetevano orazioni in mille lingue: in latino, in greco in particolare.
Le vecchiette affermavano che fossero gli spiriti del purgatorio: erano peccatori minori, o convertiti nell'ultima ora della vita.
Scambiavano preci con preci per accorciare il tempo della pena.
MI misi in fila anch'io e un tale malconcio, dal viso incartapecorito, mi dette una lunga torcia.
Mi sentivo a mio agio: ero l'ultimo di una lunga fila e inizia a pregare per me e per tutti quelli che conoscevo.
Era bello, era piacevole, non ero un frate, ma mi sarei volentieri messo il saio.


-Giuseppe detto il vagabondo è stato trovato morto sulla collina chiamata degli spettri.
Il medico legale ha stabilito che la causa del decesso era dovuta
a un collasso cardiaco, forse provocato da una forte emozione.-


racconti di Arduino Rossi