La pace nella regione è stata imposta da Obama con il nuovo presidente dell'Egitto Morsi, dei fratelli mussulmani: questa pace pare fragile, quasi impossibile, oso dire innaturale, ma per ora c'è.
Non credendo possibile che l'odio accumulato nella regione possa essere sciolto con le buone parole, con discorsi ridicoli e anacronistici che si odo da noi, su Israele cattivo e i palestinesi buoni, su tante altre idiozie alla moda.
Oggi la crisi è tale che non rimane che attenderci altre violente reazioni, perché l'odio c'è, ma per far scoppiare la pace serve una politica che impedisca i rifornimenti militari.
Il vero scontro però non è nella regione, è uno scontro economico e culturale, serve, per la pace, una politica estera che porti democrazia nella regione, che nessuno vede, tranne gli entusiasti di quella che si chiama primavera araba.