Le ragazze punk Pussy Riot hanno ottenuto la simpatia del primo ministro russo Dmitry Medvedev: la loro colpa è stata quella di aver cantato una canzone contro Putin nella cattedrale di Mosca e per questo sono state condannate a due anni di carcere.
La pena è sicuramente eccessiva, ma il problema sta tutto in questo fatto: le fanciulle hanno violato e dissacrato un luogo sacro e una pena la dovrebbero avere.
Basterebbe un breve periodo di socialmente utili, per esempio o qualche salata multa.
Non facciamo delle martiri delle ragazzine che si sono fatte della stupida pubblicità violando una chiesa, quella ortodossa russa, che ha avuto milioni di morti.