La sfida di Obama preoccupa, non perché si sospetta che lui faccia il doppio gioco, come i suoi nemici più accaniti sostengono, ma perché lui tende a introdurre islamici nel sistema, fregandosene della paura verso l’islam, sempre più forte negli Stati Uniti, dopo i gravi attentati.
La nomina in questione sarà fermata dal Senato statunitense, ma questo dimostra che lui difende sempre il gioco sporco della sua politica estera, a favore delle teocrazie arabe, alla faccia della democrazia, ovvero la sua è semplice brutta politica estera fuori dalla realtà.