Fu papa Gregorio XIII, che lo introdusse nel 1582 con la bolla papale Inter gravissimas promulgata a Villa Mondragone (presso Monte Porzio Catone, Roma).
Il fine era quello di mettere ordine a un calendario che doveva calcolare l’esattamente in quanto tempo la terra girasse attorno al sole, anche se per motivi di centralità dell’Uomo nel Creato, doveva essere il contrario.
Comunque la religione e la teologia, in questo caso permise di superare i dogmi religiosi, ponendo al primo posto la razionalità e la logica: l’anno solare è di 365 giorni e 6 ore, quindi serviva un giorno in più ogni 4 anni per mantenere il sistema, in modo che nel tempo le stagioni non corrispondessero più con il calendario.
A febbraio fu messo un giorno, nell’anno bisestile, diventando il 29 febbraio.