11 ott 2016

Lavoro, diritti disconosciuti, crisi degli ideali e tradimento dei sindacati

Io appartengo a quella generazione che a vent'anni sognava la rivoluzione e ne vado orgoglioso: non rimasi a guardare e cercare di cambiare questo misero Paese, anche con la lotta.
Fui perseguitato pesantemente, come capitò a molti ragazzi ribelli di allora, perché il popolo italiano, fatto da pantofolai, odia i cambiamenti ed è di natura conservatore, alla peggio segue le mode, cercando di cambiar tutto per non cambiar nulla.
Oggi la condizione dei lavoratori è drammatica, i sindacati fanno solo chiacchiere, mentre il governo in carica, di centro sinistra, figlio del vecchio Partito Comunista Italiano, oggi disprezza i lavoratori, i sindacati non hanno idee e ideali e abbassano sempre i calzoni,… non i loro, ma quelli dei lavoratori.

Ciò che mi stupisce sta nel fatto che non ci siano movimenti popolari e di giovani che si ribellino a tutto questo: la rassegnazione e la codardia trionfano.