Chi pensa e
analizza, chi critica e denuncia le contraddizioni se non i crimini del potere
rischia sempre dall’emarginazione, alla miseria, pure il carcere e la tortura.
I tempi
cambiano, ma i metodi sono sempre quelli: i servi del potere fanno le loro
misere carriere, senza aver né cuore, né cervello, tantomeno dignità.
Noi, liberi
pensatori, siamo considerati dal potere come il male assoluto, i nemici da indicare
al popolo beota, che si sfoga proprio contro chi li potrebbe liberare dallo
sfruttamento, vedendoli come i nemici del principe, del signorotto che li
comanda.