Prima si lascia che partano a milioni dalle loro terre, poi li fermano e li rinchiudono in campi di concentramento, gestiti dalle milizie, dove ne muoiono a migliaia, ma questo interessa meno dei morti in mare.
È iniziata quella che la storia già conosce, la pulizia etnica silenziosa, che nessun tribunale del mondo ha mai preso in considerazione.
I dati dei morti non li abbiamo, ma si sa che i centri di detenzione del Sud del mondo dimostrano che nelle carceri e nei centri malamente gestiti, dove la gente è concentrata come bestiame da macello, le malattie, il cattivo cibo scarso, il clima, l'inedia portano alla morte prima dei due anni, ovvero la speranza di vita è circa di un anno e sei mesi.
Quindi siamo di fronte a un olocausto, ma non ci sono atti fisici che portano alla morte in conseguenza ai tribunali dei diritti umani non interessano.