Qualcuno di voi non si è mai fotto un giro nelle periferie mostruose delle megalopoli del Sud del mondo?
Provate a fare del turismo in questi luoghi infernali, se avete coraggio fisico da vendere, ovviamente vestiti molto male, con qualche tassista così disperato che rischia tutto per qualche euro in più.
Io l’ho fatto e ho visto la miseria umana, di chi nasce e vive alla giornata, senza sapere se domani sarà vivo o morto: più che la fame lì si muore di cibi avariati, di malattie vecchie e nuove, virali, batteriche, per l’inquinamento, ma anche per le violenze quotidiane.
Mi sono cheisto quanti siano veri i dati sulla natalità, ma soprattutto sulla mortalità in questi luoghi infernali, sapendo che si entra solo, per le autorità, con l’esercito e con i mezzi blindati.
Quanti saranno coloro che nascono e muoiono senza lasciare traccia all’anagrafe in questi territori lasciati in pungo, spesso, alla criminalità organizzata?
Quindi solo grandi epidemie potrebbero essere notate, mentre altre stragi, giornaliere, minori, sfuggirebbero al controllo degli esperti di statistica.
Forse l’olocausto per malattia e miseria è già iniziata in questi luoghi e i mass-media non se ne sono accorti neppure.