Francia, Stati Uniti e Germania, con la solita Gran Bretagna, sono fermi a un controllo del mondo di stile colonialista, o meglio, neocolonialista: il mondo è mutato, ma loro non vogliono rinunciare a dei predomini globali, che ormai ci stanno portando a conflitti economici, finanziari, doganali e militari pericolosissimi.
Il mondo segue una sua logica, che definisco storica, ovvero dello sviluppo in tutti i Paesi e la differenza tra ricchi e poveri sta solo nella preparazione tecnica, scientifica e culturale.
I nostri capi politici non sono esempi di geni e di gente di vasta cultura.