Lui rappresenta il vecchio sentimento nazionalista statunitense, in apparenza in contrasto con la logica della globalizzazione, ma in realtà è il primo frutto, forse avvelenato dell’economia globale, che mette a confronto economie differenti e sistemi economici, finanziari, monetari distantissimi.
Difendere il proprio mondo, con il cambio che rende ricchi e la moneta pesante, nel suo caso il dollaro, è un sistema per regolare rapporti tra diverse aree economiche mondiali.
Oggi il costo del lavoro sta perdendo peso con la robotica e l’intelligenza artificiale e quindi certe produzioni possono restare negli Stati Uniti e non essere esportate.
Sì, Trump non è così vecchio e pazzo come certi poveri personaggi lo descrivono, diciamo che sa quello che vuole e punta a risultati importanti, da egoista, da nazionalista, ma attuali.