Esiste uno strano rapporto tra pennivendoli e magistrati d'assalto, la cui onestà è come quella di certe signore di....... alto borgo, sempre ben vestite e stizzose, ma che si vendono solo per rendite a vita, come mogli o amanti di certi puttanieri di alta casta.
I mostri poi svaniscono nell'oblio, durante i processi: a torto o a ragione, qualche caso viene insabbiato, altri si sciolgono come neve al sole, mentre, quasi mai, la sentenza è giusta, perché il condannato, alla peggio, ottiene la buona condotta dopo qualche anno e se la cava con lavori presso i servizi sociali.
La giustizia in Italia e non solo da noi, segue una........ legge non scritta, ma conosciuta da tutti, dipende non dalla gravità del reato, ma dai soldi che spendi per gli avvocati, possibilmente abili, oppure no.
Quindi da noi è importante mostrare i cattivi, veri o presunti, o chiaramente innocenti, da mettere al pubblico ludibrio, a servizio del potere costituito, quindi i magistrati in carriera hanno alle spalle le troie di regime, detti giornalisti, che sanno bene come ragiona o non ragiona il ceto mediocre italiota, ovvero fanno spalancare la bocca a costoro e affermare le più ridicole scemenze nel bar sport di turno.
In questo modo distraggono la gente dai veri problemi e le vicende politiche si trasformano in pettegolezzi per beghine fuori dalla chiesa, con l'aggiunta di espressioni sorprese, con luoghi comuni per tutti i gusti.
Senza i patiboli pubblici, senza le gogne i sovrani di un tempo avrebbero subito mille e mille rivolte, ma facevano sfogare sul poveraccio, ladro di mele, o contro il brigante vero, o assomigliante al famoso ricercato, tutte le colpe, con il lancio di spazzatura contro le loro teste, con l'attesa sadica e spasmodica per il taglio della testa del....... cattivo di turno, autentico mascalzone o solo il classico povero diavolo, il capro espiatorio di turno.