La sconfitta della sinistra, dei progressisti, come si definiscono loro, in modo ridicolo, è culturale.
Sono fuori dalla storia, perché loro sono fermi a discorsi ottocenteschi, con belle parole sui popoli e sull'uguaglianza di gente che non vuole essere uguale, che non vuole uscire dall'emarginazione.
Parlo dei popoli che non si integreranno mai nel nostro mondo, perché non conoscono la razionalità e sono fermi a valori tribali, di gente che considera legittima la violenza, l'omicidio degli avversari, la fustigazione pubblica delle donne con il capo scoperto, per esempio ed altro ancora.
Questa folla di...... inadatti o muta pensiero e modo di esistere o sarà vinta dalla storia e dalla realtà.
I nostri progressisti, che si ispirano alle banalità positiviste dell'Ottocento, con gli oscurantisti e loro illuminati da valori assoluti, dogmatici, spalancano le porte agli immigrati, che rappresentano solo la massa che ci annienterà in futuro, con il bene placido di idioti da idee vetuste e risibili.
Loro si credono di essere dei fari nella notte, ma i nostri invasori affilano i coltelli per le nostre gole, preparano le fruste per le schiene delle nostre figlie e nipoti.
Se costoro vincessero finiremmo in un inferno dove una capra vale di più di una donna, dove le idiozie dette dal solito....... saggio con la barba sino ai piedi, zeppa di pulci e di pidocchi, varranno di più delle teorie scientifiche.
Sì tornerà alla terra piatta, al fatalismo senza speranza di intervento umano, alla fame e alla miseria per tutti, alle esecuzioni pubbliche dei poveretti che si ribelleranno a tutto questo.
La povera sinistra progressista non sa dare risposte a tutto questo e così lo dovrà fare la destra.
Prima si agisce e meglio sarà per tutti o le soluzioni saranno sempre più dolorose.