Meno costa il lavoro e più posti offrirà, ma anche ostacolerà il rinnovo tecnologico, i cui costi iniziali sono sempre alti.
Infatti i rinnovamenti tecnici nella storia sono avvenuti in fasi dove era carente la manodopera, come nell'alto Medioevo, che vide l'introduzione dei mulini ad acqua, soprattutto per gli opifici, con nuovi aratri, con telai più efficienti ed altro ancora.
Negli Stati Uniti di fine Ottocento, con pochi braccianti per i raccolti, ci fu l'introduzione delle macchine agricole, che ridussero il numero degli agricoltori diretti dal 60%, 70% sul totale della popolazione attiva dell'epoca agli attuali 2%.
Il costo del lavoro un po' alto fa bene ai lavoratori e agli imprenditori intelligenti, mentre gli schiavi favoriscono solo il sotto sviluppo.
Da noi abbiamo dei politici, dei giornalisti, anche degli economisti, che puntano ancora il dito contro il costo del lavoro e importano manovali dall'Africa, tutta gente inadeguata al nostro mondo, alla nostra cultura.
Abbiamo al potere i discendenti, nobili decadenti, dei vecchi proprietari di schiavi, tanto....... magnanimi con gli ultimi quanto altezzosi, dalla loro posizione sociale privilegiata ed ereditaria.
Ciò che temono, anche se non ne comprendono i meccanismi destabilizzanti, è il liberismo, quello vero e non quello delle dichiarazioni ufficiali.
Le nuove tecnologie potranno essere tenute a banda qualche anno ancora, ma arriveranno ugualmente e se non loro i loro figli dovranno conoscere la logica del lavoro informatizzato, robotizzato e dell'impegno intelligente per sopravvive alle nuove sfide.
I manovali spariranno tutti e i non adattati, tutti i migranti, o quasi, più diversi italiani, saranno la massa dei disperati delle periferie, che provocheranno violenza e terrorismo, con risposte sempre più disumane e feroci.
Chi non si saprà adattare alla cultura razionale dell'Occidente è destinato a perire, è questa la vera battaglia da combattere, ma una scuola che sforna il 50% degli alunni che non comprendono ciò che leggono non ci prospetta nulla di buono.