28 set 2022

Si vergognano di essere italiani.

Il popolo dei cantanti, dei pupazzi detti influencer, prendono le distanze dal popolo, che ha votato a destra.
Loro sono superiori alla gente comune, ma campano grazie alle sovvenzioni al mondo dello spettacolo, sino ad oggi gestite dalla sinistra oppure vendono prodotti in plastica, dozzinale, ma rigorosamente di marca e firmati.
I pataccari in questione non sudano e non lottano, non sanno fare nulla di interessante, non sanno neppure investire e fare affari, ma valgono perché indossano tali abiti...... con stile.
Io da molti anni mi chiedo che cosa sia lo stile e come si misura, in litri, in chili, in metri, perché ho visto troppi idioti e galline, che indossano abiti banali e senza alcuna peculiarità, che si atteggiano a esseri superiori.
Per me tutto questo è un mistero, ovvero come un imbecille possa credersi superiore a tutti noi mortali perché quelle scarpe, quella maglietta valgono e così loro sono superiori a tutti.
Quando penso che i costruttori delle grandi cattedrali gotiche non firmavano le loro opere, per umiltà, resto stupito nel vedere una folla starnazzante, che si considera superiore a tutti gli altri, perché costoro indossano mutandine firmate.
È questo il popolo della sinistra?
Povera sinistra, è passata dagli operai, dai muratori, ai figli viziati di un mondo decadente, in decomposizione, che ottiene la laurea e tutti gli altri titoli di studio pagando, che non sa fare un *azzo, ma le mammine li hanno educati a sentirsi superiori verso tutti.
Ecco che loro si reputano al di sopra degli italiani, loro sono progressisti e rispettano i diritti dei gay, che io chiamo sempre pederasti e lesbiche perché sul dizionario italiano sono definiti così.
I buonisti progressisti sono ospitali e generosi, con le case popolari dei ceti italiani più poveri e in certi quartieri non entrano neppure di giorno.
Sì, sino a quando i soldi di papà e del nonno, che hanno lavorato giorno e notte, non saranno terminati i nostri fanfaroni, resistenti e ridicoli non conosceranno mai la dura esistenza degli italiani comuni, che rischiano la vita tutte le volte che prendono il treno per andare a lavorare o a scuola.
Sino a quel giorno fatidico, quando dovranno cercarsi un lavoro, dopo aver sperperato i soldini accumulati da altri, costoro resisteranno e rifiuteranno di immergersi nella realtà.