14 set 2016

Papa Francesco, il politico, il gesuita non cristiano

Quando si invita a fare il…. bene bisogna lasciare a ciascuno il diritto di agire come meglio credono, magari consigliando di essere molto, molto generosi, ovvero di dare tutto ciò che non serve al proprio mantenimento e della propria famiglia ai poveri.
In pratica non significa che uno deve vendere pure la casa dove vive e le sue attività produttive, solo usare il frutto del suo lavoro con accortezza, senza lussi e senza eccessi, da vero cristiano, in modo che i poveri abbiano, grazie a lui, qualche occasione di lavoro e di studio in più.
Invece papa Francesco non si preoccupa se i migranti non possono trovare lavoro in Italia, con già 6, forse 7, altri dicono 8 milioni di persone che vorrebbero lavorare.
Quindi se io non voglio che ..…..costoro arrivino sino qui a togliere lavoro a chi vive in Italia, a sottrarre opportunità e case popolari non significa che…. sono cattivo: penso ad altre soluzioni per loro a casa loro, finanzio certe iniziative nei paesi poveri.
Perché il papa scomunica coloro che non vogliono i migranti?
E’ semplice, perché non è un cristiano, perché chi segue Cristo cerca sempre la verità e non fa o propone di fare, delle opere che sono nocive ad altri ed avvantaggiano economicamente … altri ancora, in pochi.
Invece le sue frasi, che ricordano i Vangeli, invitando ad accogliere tutti, compreso, ladri, assassini, islamisti paiono pretestuose e nascondono interessi evidenti, inconfessabili.
Tutto questo è da cristiani?

Io dico di no, è da affaristi, da intrallazzoni e caporali, non da persone oneste, prima che da cristiani.