7 dic 2022

La nuova strategia della tensione. Articolo di Arduino Rossi.

La politica ha sempre utilizzato i gruppi eversivi, sovversivi, per i loro giochi sporchi.
La storia è zeppa di fanatici che uccidono sovrani, dittatori, politici nemici, per provocare conflitti e repressioni feroci.
Oppure si utilizzano i fanatici idioti, oggi ben affumicati con la cannabis e pieni di altre sostanze, da lanciare contro la polizia.
L'arma delle piazze piene è vecchia, anzi antica.
Pare udire dalle bocche di certi politici, che se non farete ciò che vogliamo, il mantenimento dei nostri privilegi, per esempio, lanceremo le folle esaltate contro il palazzo del potere.
Poi abbiamo il terrorismo, che non lo vedo e non lo credo mai spontaneo, ma facilmente addomesticato e indirizzato, per fini sempre ambigui.
Spesso i risultati sono opposti a quelli voluti, ma oggi più che mai abbiamo i mass-media sempre pronti ad amplificare il frastuono provocato dal gesto di qualche demente esaltato, per esempio che ha fretta di andare in un paradiso che assomiglia a un bordello.
Non si capisce mai chi sta dietro a tutto questo e quali siano i fini di coloro che lasciano fare, non reprimono, favoriscono questi crimini terribili e mostruosi.
Tutto questo si chiama strategia della tensione, qualcosa che l'Italia ha conosciuto per decenni e gli storici cercheranno di decifrare nei prossimi secoli, ma ora pare che ritorni.
Abbiamo il popolo delle case diroccate dove si drogano, cantano e ballano, detti centri sociali.
Abbiamo i malavitosi di basso livello che minacciano chi gli vuole togliere il reddito di cittadinanza, io dico la paghetta.
Abbiamo i sindacalisti che chiedono diritti per i lavoratori che non chiedono da decenni, ma ora alzano la tensione politica, per difendere i loro amici politici finiti all'opposizione.
Infine abbiamo il politico che prima era un assistente universitario, sarebbe diventato docente fra anni e quasi da vecchio, che non vuole rinunciare alla poltrona comoda sotto il sedere e va nei bassi delle periferie degradate, minacciando, insinuando, che se si tocca il famigerato Reddito di Cittadinanza ci saranno disordini sociali.
Ecco a voi l'idiota, con muso da scimmia, che minaccia di uccidere pure la figlia  bambina oltre la Presidente del Consiglio se gli toccheranno i quattro soldi che prende senza fare niente.
Quindi prepariamoci a scioperi, che faranno arrabbiare chi va a lavorare e a mantenere la famiglia, a violenze dei tossicodipendenti dei centri asociali, dove si addestrano i futuri barboni, oggi detti senza fissa dimora.
È qualcosa che abbiamo già visto nel passato, anche recente e il finale è sempre quello, triste e doloroso.
Spero solo che non ci siano morti, feriti e violenze idiote.
Io sono sempre per il lavoro e so bene che il Reddito favorisce l'emarginazione, una lenta morte nelle periferie degradate.
Quindi è giusto parlare di diritti dei più deboli, ma con lavoro accompagnato da corsi di riqualificazione, tutto il resto è solo fumo negli occhi, per fessi.