I salari in Italia sono calati, siamo gli unici in Europa ad aver un calo, del 2% su quelli reali dal 1990.
Siamo più poveri, come lavoratori dipendenti, rispetto agli altri Paesi del continente
Questo fatto trova due spiegazioni, la prima sta nella politica contro i lavoratori da parte di chi li dovrebbe difendere, ovvero i sindacati, da noi politicizzati e a servizio della sinistra, che ha governato quasi sempre in questi 42 anni.
L'altra spiegazione sta nell'immigrazione di massa, che ha portato a far crollare molti stipendi per i lavori di bassa specializzazione, oltre a portare alla fame quelli in nero, come il lavoro dei braccianti nel Sud, che sono da sempre gestiti dai caporali mafiosi.
Così siamo alla fame, molti lavori sono da miseria, io dico da Terzo Mondo, grazie a quegli sporcaccioni accoglienti, che da una parte ti fanno la predica per risvegliare i nostri buoni sentimenti e dall'altra fanno i soldi come i peggiori negrieri del passato.
La salvezza la vedremo solo quando capiremo che servono investimenti in nuove tecnologie, che non sono fantascientifiche, che ridaranno forza a chi saprà gestirle, con stipendi adeguati, taglieranno molti lavori, ma i primi non saranno quelli non specializzati, ma appunto le professioni di alto livello.
Oggi abbiamo robot che operano in sale chirurgiche, altri computer sono impegnati in ricerche scientifiche, ma ci sono già quelli esperti in legge e in attività professionali specializzate.
Perché arrivano prima quelli che sostituiscono ed accompagnano lavori di alta professionalità?
Perché la nuova tecnologia costa e conviene investirla per lavori che comportano stipendi e rischi assicurativi molto alti, come in chirurgia.
Se però pure in certe professioni altamente specializzate ci sono macchine è solo una questione di tempo, ma anche per gli impiegati, per gli operai, per gli artigiani, sino ai manovali, i tempi saranno duri.
Che il lavoro sarà differente in futuro è certo, sarà scarso, ma altamente specializzato.
Non c'è scampo, ma è sicuro anche che ci sono delle forze che rallentano il cambiamento.
Non mi immagino il paradiso in terra, anzi, prevedo cose dure e terribili, in quello che sarà il più grande mutamento economico e tecnologico della storia umana.
Un tentativo per fermare la storia sta nel trasformare l'Italia in un avamposto dell'Africa, in versione misera e con tutti gli scontri etnici al seguito.
La casta al potere, sindacalisti, parassiti dello spettacolo e del giornalismo, che vivono di sussidi pubblici, sognano di mantenere una situazione degradata, per riuscire, in quello che appare sempre più un caravan serraglio, di essere i gestori di tutto questo marasma sociale.
Le nuove tecnologie si gestiscono o saranno loro a gestirci, prima agiamo a loro favore, favorendo il crescere di giovani capaci, istruiti e adatti al futuro, oppure ci travolgeranno e non saranno le folle di nuovi talebani che le possono fermare, ma saranno travolti da esseri non umani, gestiti da logiche fredde per il profitto.