Si inizia con Sanremo, che mi rifiuto di vedere da anni, ma mi giungono i fetori distanti, con il mondo fasullo degli influencer, dove basta mostrarsi alla moda e avere stile, concetti astrusi, anche risibili, secondo il mio modesto parere, che permette di vendere, a prezzi 10 volte, 100 volte superiori, prodotti dozzinali, creati in qualche fabbrica in India o in Cina.
Esiste un popolo spesso non ricco, i pochi veri ricchi che ho conosciuto nella mia vita non mostravano mai ciò che possedevano e non ne parlano mai, per motivi di sicurezza.
È il popolo dei fanfaroni, degli spacconi, con più debiti che crediti.
Ecco a voi gli ultimi politicamente corretti, spesso pure corrotti, il popolo che non vede mai ciò che è ovvio, ovvero la corruzione che trionfa, la mafia in affari con la politica, si nutre di banalità e di retorica, per coprire il posto rubato nel concorso, i titoli di studio comprati e i vantaggi personali, tanti e vari, che si hanno grazie alla linea politica del branco.
La razza progressista domina ancora, nonostante la sconfitta politica.
Nonostante molti personaggi meschini e mediocri abbiano promesso di fuggire dall'Italia, Paese razzista e retrogrado secondo loro, ma sono rimasti tutti qua, perché da noi mangiano a nostre spese e all'estero morirebbero di fame.
Non esistono solo i cantanti, i presentatori e altri mangia a ufo, che fanno quadrato attorno ai sacri valori demenziali e trionfanti tra gli imbecilli, ma abbiamo le università, con pure certi magnifici rettori, che considerano Dostoevskij un amico di Putin.
Poi ci sono gli idioti a nostre spese nel giornalismo e tanto altro.
Perché abbiamo il debito pubblico così alto?
Tutto questo ha un seguito enorme, un popolo di incapaci, in tutti i settori, che pesa sulle spalle di chi lavora.
Gli amici degli amici, che vanno dalla mafia, alla massoneria, al clientelismo politico, alla raccomandazione in parrocchia, con le cooperative un tempo rosse e oggi democratiche, continuano a pesare sopra le nostre fatiche quotidiane.
Se non ci daremo una mossa saremo fregati, crollerà tutto e noi saremo travolti dalle macerie con loro.
Sì, iniziamo a spegnere la televisione quando c'è Sanremo, questo è un vero atto intelligente, una prima risposta.