Ora se si vuole evitare un naufragio di gente su barchette in mare non la spedisci tra le onde quando il mare è mosso.
Se invece desideri che questo avvenga non si attende il mare calmo o solo meno pericoloso.
Sì, è la prima domanda che sorge spontanea e se veramente costoro, gli scafisti, gente legata alle mafie internazionali, bestie senza scrupoli, avessero deciso di agire in altro modo, quelle vite sarebbero salve.
Ora se il loro crimine sia dovuto alla loro fretta di guadagnare i soldi del traffico oppure sia dentro un piano più complesso non lo sapremo mai.
Servirebbero indagini approfondite, non troppo complesse, ma non esiste la volontà politica, dentro la magistratura, dentro il giornalismo nazionale e internazionale di inchiesta.
Se fosse vero avremmo una triste sorpresa, ovvero che esiste una strategia politica e giornalistica criminale.
Non solo le ONG sarebbero d'accordo con i trafficanti, con gli sfruttatori e con le mafie interne ed esterne, ma tutto l'apparato degli accoglienti, dai giornalisti che oggi si strappano gli abiti, come tanti farisei, accusando chi non vuole sbarchi di essere degli assassini, a chi guadagna speculando sull'accoglienza.
Eppure per capire basta valutare il semplice fatto che se non partissero non affogherebbero in mare.
Escludendo qualche ritardato mentale grave c'è ancora qualcuno in buona fede che crede nel soccorso in mare di costoro, poi da mantenere tutti da noi, per ingrassare le cosche e i negrieri vari?
Quindi, in ogni caso, con o senza il complotto criminale e le farse giornalistiche, chi deve guardarsi allo specchio e sputare contro la propria immagine, urlando "assassino" sono i buonisti.
Non lo faranno perché gli ipocriti non si arrendono mai e come i pedofili, accusano il mondo intero delle loro colpe, schifose, disgustose e fanno moine ridicole, sceneggiate patetiche, per mostrarsi onesti e innocenti.