Bisogna fare la riforma delle pensioni e non quella buffonata che chiamano riforma Fornero, o altro ancora: la pensione deve mutare, ma per farlo bisogna riformare le leggi sul fallimento, colpendo i furbi che falliscono scaricando i debiti sulle banche, che si rifanno sullo Stato.
Così si da sicurezza agli investimenti finanziari, con un nuovo sistema di contribuzione, vincolata e controllata, in modo che ognuno paga sempre di meno e la pensione diventa non un debito per le prossime generazioni, ma un reddito che viene rivalutato anno dopo anno, da utilizzare dopo un po' di anni, ma in caso di disoccupazione, dopo gli anta, 40, 50 anni diventerebbe una forma di assistenza personale in caso di difficoltà lavorativa.
Poi questi soldi rimarrebbero alla persona e alle future generazioni.
Chi non vuole questo?
Tutti coloro che attingono dai soldi dei lavoratori, dai contributi pagati da chi lavora veramente, come i sindacalisti e i dirigenti pubblici e delle municipalizzate.