22 giu 2022

Oligarchi italiani e russi, speculatori sempre più grassi.

Cosa hanno in comuni i nostri faccendieri, che appoggiavano e appoggiano i partiti progressisti, un tempo di centro sinistra, con gli oligarchi russi?
Quelli usciti dal sistema sovietico erano burocrati, boiardi di regime, ovvero feudatari, che controllavano attività produttive, con la caduta del muro di Berlino si sono presi direttamente le loro attività, diventandone i padroni con poco o nulla, gestendo per sé e famiglia quello che di fatto era già loro.
In Italia avevamo le partecipazioni pubbliche, l'Iri ovvero le industrie pubbliche, che erano accanto ad altre attività private finanziate dallo Stato, che faceva debiti ingenti, ma avendo una moneta da stampare e gestire, i debiti pubblici erano trasformati in carta moneta, che accresceva l'inflazione, riducendo il debito pubblico, a spesa dei lavoratori e dei pensionati.
Oggi queste attività sono private e rischiano di svanire perché male gestire, come le nostre acciaierie, sempre più ricollocate in Paesi con bassi salari, perché la loro moneta è debole,  come la nostra Lira un tempo.
Quindi sia là, in Russia, che qua, in Italia abbiamo gli oligarchi, ma da loro sono nazionalisti e filo impero russo, hanno scordato la bandiera rossa, mentre da noi sono per la sinistra, per i gay e per l'arrivo in massa di mezza Africa sulle nostre coste.
Sì, sono progressisti come Bruxelles comanda, per difendere le solite politiche neocoloniali, filo islamiste, sino a quando l'islam li ingrasseranno con affari e traffici legali ed illegali.
Sono pure filo ideologie gender, tanto di moda nella New York decadente e degenerata, cocainomane, nel mondo della grande finanza.
Sopra tutto questo abbiamo i mercati finanziari, che vanno come comandano gli interessi famelici di chi li gestisce, ora è il turno del grano e porteranno alla fame centinaia di milioni di persone, si parla già del 10% della popolazione che soffre di questa assurda carenza, ma pochi dicono che i granai sono zeppi, che la gente muore di fame perché non ha i soldi per comprarsi il cibo, perché non hanno la capacità di svolgere lavori che siano retribuiti in modo decente.
I mercati finanziari se ne fregano se il petrolio costerà così tanto da mettere a soqquadro mezzo mondo, creando miseria e forse rivolte, guerre e guerriglie.
Gli oligarchi resistono a tutto questo e forse servirebbero interventi coraggiosi per limitare la logica spietata dei mercati finanziari, per esempio denunciando la stampa che gioca sporco, sostenendo che il grano ucraino è essenziale per il mondo, quando rappresenta il 3% e può essere sostituito da quello di altri Paesi, magari poi rivendendo lo stesso grano ucraino successivamente.
Invece il grano diventa per gli speculatori un obbiettivo su cui speculare, giocando sulla fame dei più poveri, facendo soldi facili.
La guerra in Ucraina è utile a rilanciare le attività contro la stagnazione post COVID, con la vendita delle armi, che rilanciano i traffici e stimolano le industrie.
I trafficanti di idrocarburi devono rifarsi dei 2, 3 anni di prezzi bassi, o le economie mondiali, finanziarie, ne pagherebbero le conseguenze.
Oligarchi e speculatori dominano il mondo, ma non immaginiamoli come fossero delle caricature, dell'Ottocento, con cilindro sulla testa e dentatura da squali, sono gli interessi nostri, di tutti noi, di tutti coloro che depositano qualche soldo in banca sul conto corrente, meglio ancora sui depositi bancari, che spingono questo. 
I fondi pensione statunitensi e non solo questi, per esempio, impongono scelte economiche e finanziarie al nostro pianeta, ovvero ignari lavoratori, anche manuali, anche neri, favoriscono questo sistema di speculazione e di guerra.
Il mondo è stato sempre così, non stupiamoci, ma oggi forse sarebbe ora di favorire politiche economiche intelligenti e non più per guerre e speculazioni che provocano fame e miseria, aiutando tiranni feroci, magari islamisti che tagliano le gole a dei poveretti che non lo sono.
Sì parla di prendere consapevolezza per molte cose, personali, sarebbe ora di prendere consapevolezza per uscire da politiche economiche solite, con affari sporchi e amicizie criminali, che ci ridanno morte e degrado anche a casa nostra.