7 giu 2023

I diritti delle donne povere non esistono.

A quanto pare è proprio così e non è casuale questo atteggiamento classista.
Il diritto ad avere un figlio sta ai primi posti, per tutti i generi di persone, tendenze sessuali od altro, ma il diritto a non essere sfruttati, con la vendita del proprio corpo, non esiste.
Ecco a voi la nuova sinistra progressista, che esalta certi diritti, che la natura non riconosce, a spese di povere donne misere del Sud del mondo, che a parole loro vogliono da noi, ma per pulire i pavimenti e per tutti i lavori umili necessari.
Così se loro, povere donne nate in realtà misere, super sfruttate da tradizioni varie, si mettono a disposizione, per poter mangiare, a coppie di ricchi occidentali, maschi con maschi ed altro, per generare un figlio non loro, ma di costoro, è tutto corretto, umano, da progressisti.
Siamo sicuri che questi metodi non avrebbero fatto la gioia dei nazisti?
Il dramma è immenso perché costoro non possono avere sentimenti, verso il nascituro, che non sarà loro figlio genetico, ma resterà un estraneo.
Il figlio, gli psicologici lo sanno bene, ha un rapporto stretto con la madre nel ventre materno e ne percepisce i sentimenti, che saranno in questi casi o ostili o di indifferenza.
Così è probabile che il neonato partirà con il piede sbagliato.
Una volta nato è preso come una merce e portato dai suoi genitori genetici, ma che non lo hanno partorito.
Sì, le sofferenze sono tante, ma i diritti di chi ha i soldi per pagare stanno al primo posto e guai a criticare, si è accusati di oscurantismo.
Non so cosa dire! 
Se resteremo al buio accenderemo la luce e così potremo vedere i musi di questi democratici, spesso ex comunisti egualitari, che trattano le donne povere come macchine per la riproduzione per ricchi dai gusti sessuali non naturali.
È questa la nuova sinistra?
Io non posso che provare rabbia e mandarli all'inferno, ma tanto ci andranno ugualmente, senza il mio augurio.