16 lug 2023

Il lavoro sarà un bene sempre più raro.

Anche se esistono degli idioti che si illudono di campare senza lavorare, di sopravvivere alla realtà che avanza, non mi rimane che deluderli.
I parassiti, da sempre, vengono schiacciati e i nobili, che vivevano di rendita, sono scomparsi, ingoiati da un mondo sempre più competitivo.
La logica del profitto, spinta da un sistema automatizzato, dall'intelligenza artificiale, sempre meno umana e sempre più spinta verso i risultati finali, verso un'efficenza estrema, prepara a un mondo efficiente e senza sfumature, dove chi non si adeguerà verrà schiacciato.
A sorpresa i lavori che resisteranno sono quelli non automatizzabili, almeno nel prossimo futuro, quindi gli artigiani saranno gli ultimi a rischiare il lavoro.
Quindi vedremo un futuro terrificante, con tanti manovali disponibili, che non si sa che avvenire avranno.
Chi non avrà la cultura sufficiente per capire in quale epoca viviamo e cosa ci potrà attendere li vedo persi, come i nobili alla fine dell'Ottocento, che si trovarono in tanti senza mezzi per vivere, con palazzi e terreni ipotecati e divorati dai creditori.
Il lavoro futuro sarà tutto nato dalla testa o quasi, non lo immagino ripetitivo e faticoso.
Quindi la cultura variegata aiuterà molto, specialmente se accompagnata dall'intelligenza intuitiva.
I sussidi invece, per i disoccupati, sono trappole che favoriscono la loro emarginazione dolce, come su uno scivolo che li porterà alla discarica.
Lavorare e specializzarsi, apprendere tutto ciò che serve per migliorare è il segreto per non finire, domani, nella discarica sociale degli emarginati, senza reddito, senza servizio sanitario in abitazioni degne per i ratti.