Parlano della nave Aquarius, spedita in Spagna, che ci sarebbe costata 200 mila euro, o meglio all’Unione Europea, scordandosi che questa politica di respingimento ha portato alla forte riduzione degli sbarchi, dello 83%, che nel 2017 furono 119.310, in pratica quest’anno ci sarebbero 99 mila unità in meno, il cui costo, solo per l’ospitalità, che dura mediamente 18 mesi, sarebbe stata di un miliardo e 264 milioni circa.
In più avremmo altri costi, sanitari e degli avvocati d’ufficio, per i ricorsi in appello, quando, quasi sempre, le richieste d’asilo sono rifiutate.
Il miliardo risparmiato sarebbe andato alle cooperative famigerate, sempre a nostre spese.
Il calcolo lo possono fare anche i buonisti e se si impegnano, anche i giornalisti: si deve moltiplicare 35 euro per 365 giorni dell’anno, per 99 mila nuovi profughi.
Ovviamente io ho arrotondato il risultato per difetto e non ho preso in considerazione la riduzione di quanto lo Stato versa ai profughi ogni giorno, che sarà ridotto a 25 euro o forse meno: il miliardo e più risparmiato è riferito all’eventualità che fosse al potere un governo a guida PD, tanto ospitale.
Questa somma non dico che non debba essere usata per i poveri dell’Africa, propongo di versarla proprio in borse di studio per studenti africani poveri: questo sì che sarebbe un’azione utile, intelligente contro la miseria del Sud del mondo e non andrebbe in mano ai tanto accoglienti gestori delle cooperative.