E’ un romanzo breve dove Rossi ha sperimentato un sistema particolare, un tipo di narrazione diversa dal solito, ovvero il personaggio principale fa da testimone al mondo reale e fantastico, spostandosi in dimensioni oniriche, fantastiche, con diavoli, spettri, che raccontano le loro vite precedenti o danno risposte sul perché di certi loro atti.
Il fine del testo è chiaro, per chi ha intelligenza e cultura: è la riscoperta dell’inconscio collettivo, ricordo Carl Gustav Jung e della cultura popolare, vista come un marasma di emozioni, fantasie e simboli dell’esistenza umana.
Il fine del testo è chiaro, per chi ha intelligenza e cultura: è la riscoperta dell’inconscio collettivo, ricordo Carl Gustav Jung e della cultura popolare, vista come un marasma di emozioni, fantasie e simboli dell’esistenza umana.
Questa storia è semplicemente una riscoperta del mondo popolare, non vista nel realismo oggettivo, ma in quello magico esoterico, religioso e superstizioso, in un mescolarsi di sentimenti e di visioni arcaiche con sentimenti reali umani, forti e sempre autentici.