27 nov 2018

Stampa e strane diffamazioni molto costose - ARDUINO ROSSI


Ci sono notizie che finiscono sempre in tribunale, perché sono false e calunniose, portano a perdite economiche da parte dei giornalisti, ufficialmente, che fanno le vittime, contro la censura e abbiamo l’editore, che subisce senza battere ciglio, misteriosamente.
La stranezza sta nel fatto che però l’editore non avrebbe interesse a diffamare qualcuno, se poi deve pagare, o meglio le redazioni sotto il suo controllo non hanno questo strano interesse.
Una spiegazione c’è, gli avversari politici sono pure difensori di certi appalti, piuttosto di altri: la sconfitta politica porta a perdite molto alte all’editore, che è pure un imprenditore, con interessi negli appalti pubblici, per esempio.
A quel punto tutte le armi sono valide, come in amore e in guerra, compresa la calunnia e cosa vuoi che siano poche decine di migliaia di euro in spese processuali, in rimborso per i danni morali contro gli avversari: si pagano volentieri se poi vengono ripagate da appalti pubblici miliardari.
Non lo avevate capito?
Siamo noi che sborsiamo i soldi per le spese legali e i rimborsi dei diffamatori nel giornalismo, li ripaghiamo con le ….plusvalenze che certi editori ottengono, nei loro affari paralleli.
Poi, con la vittoria della sua componente politica, da lui finanziata e difesa in tutti i modi, legali o illegali che siano, i vantaggi sono tanti, con qualche finanziamento a certi prodotti, o con la privatizzazione di servizi pubblici, che funzionano come sappiamo: attenti quando andate in autostrada o mandate i figli a scuola, potrebbero esserci dei….crolli.