Questa notizia non la volevo dare, ma siamo i primi comici del pianeta, gli italiani di un tempo, scaltri, non esistono più o meglio, non sono ai vertici del potere amministrativo.
Anzi, lì non sono mai esistiti, tutti abbiamo avuto la notizia, grazie alla stampa, che Chatbot GPT era stato bloccato dal signor Garante della Privacy.
Sulla stampa c'erano notizie improbabili, idiozie terroristiche e tecniche, quelle quasi illegali, per superare il blocco.
Il tutto era costoso e anche pericoloso, per le truffe probabili in certi strani siti e creavano solo confusione.
Io appartengo alla razza degli smanettatori folli, con il computer, ma senza troppa fatica, in tanti lo avranno fatto, senza pagare tangenti a strani siti e applicazioni che ti facevano risultare all'estero, per poter aprire il link diretto in questione, senza blocchi.
Ho semplicemente scaricato da Play di Google l'applicazione Bing, il motore di ricerca della Microsoft, l'ho fatto funzionare come altro motore di ricerca, oltre a Google e cliccando su New Bing mi è apparsa la nuova pagina, con la stringa delle funzioni di ChatGPT.
C'è accanto alla stringa l'immagine con la scritta Chat, da cliccare ed eccolo qui, il nemico della nostra Privacy, funzionante e pronto all'uso.
Non so se è divertente o è tragico, ma mi immagino, nei centri di ricerca, tra chi utilizza questo strumento per mille usi, quante risate si sono fatti e si staranno facendo.
Scusate, ma mandare a casa questi super burocrati è un'ottima scelta, ne va del buon nome dell'Italia.