La motivazione è di fatto conosciuta da tutti gli avvocati penalisti italiani, almeno quelli capaci.
Si chiama prescrizione, ovvero le pene, sotto i 5 anni di pena massima, decadono in prescrizione entro i 10 anni.
Cosa significa?
Lo potremmo chiedere alle zingare, che borseggiano i passeggeri, o ai ladri negli appartamenti.
Basta fare ricorso alla prima sentenza, che normalmente arriva attorno ai 4, 5 anni dopo la denuncia, poi c'è l'appello e infine la Cassazione e tranquillamente, con i tempi di registrazione della pena, porta alla prescrizione del reato.
Solo chi non ha i soldi per gli avvocati si trova condanne penali, una sopra l'altra, che lo portano in prigione a scontare il cumulo delle pene.
Le zingare e tanti altri lo sanno bene e non finiscono mai, quasi mai, in carcere.
Sono solo loro le uniche che conoscono i trucchetti del sistema giudiziario italiano?
No, abbiamo i politici, i faccendieri, i giornalisti, specializzati in diffamazione, i corrotti vari e tanti altri.
Così, per difendere il popolo dei farabutti di alto borgo, pure le ladre professioniste prosperano, con i loro amici compari.
Ecco perché le ladruncole non passano mai ad atti più sostanziosi, come rapine ed altro simile, in quel caso la prescrizione non le salverebbe.
Diciamo che il sistema corrotto nazionale protegge le povere zingarelle e per proteggere questo trucchetto bastardo i nostri pennivendoli istrioni accusano di razzismo, rendendosi patetici e ridicoli, chi non vuole essere derubato sui mezzi pubblici.
Sì, chi crede a questo giornalismo cialtrone, anti razzista, è un ladro, è un corrotto, anche per il concorso truccato vinto senza meriti, è un verme raccomandato, o è un perfetto demente, ci sono pure quelli da noi e ne abbiamo anche tanti in Italia.